15 Aprile 2011

Pubblicato da Radic il

Tempo orrendo, macchina rotta, giubbotto e cellulare dimenticati e farfalle nello stomaco. Diciamo che come inizio mattinata non era delle migliori. Ma c’hanno pensato subito quei fantastici signori in sala prelievo, a far volare via le farfalle!! Appena entrati il mio cervello ha avuto una frazione di secondo per pensare che non ci sarei riuscita, e ora mi chiedo, ma riuscita a fare che?? A parlare?? Lo faccio da vent’anni e tutti si lamentano che lo faccio fin troppo,perciò non doveva essere quello il motivo. Riuscire a non interagire?? Non c’era modo, bastava dire ciao, poi da cosa nasce cosa. Allora paura di che??? Non l’ho mai scoperto perché dal risuonante buon giorno di Nuvolo non c’ho più ripensato!!! Tante persone sorridenti, ecco cosa ho visto appena sono entrata. Eppure quando mi vado a fare le analisi io non ho mai visto un solo sorriso! Perciò dovevamo essere noi il motivo di quei sorrisi!Parliamo qua e là e noto una donna che quando ci avvicinando si ripiega in due sulle ginocchia, deduco fosse per il fatto che non volesse rotture di scatole, ma non essendone sicura, le chiedo se andava tutto bene, infatti non erano stati i nostri nasi rossi ad averla fatta ripiegare, ma i crampi allo stomaco perché non aveva ancora mangiato nulla.(mai fermarsi alle apparenze!). Dopo 10 minuti Nuvola già teneva conversazioni con

metà della sala prelievi. E io?? E io che faccio?? Nessun problema!! Non ho dovuto nemmeno pensare più di tanto, perché c’ha pensato la signora di fianco a me che mi ha “salvata” donandomi il racconto di tutte le sue ricette e la sua proverbiale colomba allo jogurt! Salutiamo la sala, le infermiere (poche visto che era sciopero) e passiamo dagli

“abituè” di quel luogo perché era ormai l’ora di andare. che carino, un signore voleva pure offrire la colazione a Nuvola perché lo vedeva troppo magro! Mentre il suo vicino di sedia mi ha chiesto se gentilmente lo chiamavo qualora avessi deciso di buttarmi dal 4° piano,perché voleva vedere se le mie ali attaccate al camice, avessero davvero funzionato!! Dopo di che siamo andati in direzione per il responso dei test fatti. Da lì diretti in dialisi! Abbiamo consegnato la lettera a tutti quelli del personale di turno e Nuvola ha dato il via alle presentazioni dell’innominata, perché un nome clown ancora non ce l’ho. Ma questo pensavo che mi desse qualche punto di “svantaggio”, se lo si può chiamare così, e invece mi ha sorpreso il fatto di quante persone si siano impegnate a trovarmene uno, perché non fossi più l’innominata! Sono venuti fuori nomi che avrebbero fatto pensare a innumerevoli doppi sensi e perciò sono ancora alla ricerca del mio nome! Mi ha colpito molto quel reparto, una grande famiglia. Secondo me nella loro sfortuna hanno avuto la grande fortuna di potersi conoscere e poter contare gli uni su gli altri, non dico che sia così con tutti e per tutti ma credo che il legame nato tra i 2 Gino sia inscindibile! È stato difficile, credevo che il “marasma” della sala prelievi potesse avere un impatto più forte su di me, ma ho provato che in quel reparto è più duro interagire, forse perché come nella vita di tutti i giorni entrare in una cerchia di amici che dura da una vita perché nati e cresciuti insieme è più difficile che crearne una di sana pianta. O forse perché sono solo lì tutti i giorni a “rompersi le scatole” e non ne vogliono altre di rotture. O forse è solo un limite mio che col passare del tempo magari si dissolverà. Buffo il momento in cui una signora che stava dormendo,al suo risveglio, vedendo le mie ali, abbia pensato di essere morta e di essere già in paradiso! Tappa per me molto importante in quella mattinata è stata la chiacchierata con Patrizia che spero non avvengano sempre in un letto d’ospedale ma anche in future riunioni o turni!! Arrivati in pediatria dopo un’infinità di scale entriamo in unastanza con 3 bambini e 3 nintendo… 2 coetanee e uno un po’ più piccolo. Ci siamo stati parecchio ma alla nostra uscita erano tre bambini con 0 nintendo e 3 palloncini e tante chiacchiere. Poi altri incontri che non mi prolungherò a scrivere, non perché non siano importanti ma perché io mi sarei già stufata di leggere…perciò tirando le mie conclusioni dico che è stata una bellissima esperienza e già non vedo l’ora di rifare un altro turno…ringrazio Nuvola che è stato paziente e non mi ha mai fatto pesare la mia inesperienza in questo campo, ma mi ha aiutato nella mia ansia da “prestazione” e mille, mille e più di mille grazie a pan che mi ha “iniziato” in questo percorso dalle mille sfaccettature! Concludo dicendo a tutti i primi turni…tranquilli e nessun in bocca al lupo , perché non c’è bisogno di nessuna fortuna ma solo di un po di umanità.

Elide l’innominata