04 Aprile 2011
Nuvola
Quarto turno. E’ finito il periodo del rodaggio, ora si fa sempre più pressante l’esigenza di concretizzare il motivo del mio essere nel gruppo, del mio essere clown… l’ho capito oggi: i primi tre turni sono stati molto istruttivi, ho imparato a conoscere l’ambiente, le dinamiche di relazione nei diversi reparti, a fare i conti con la paura che mi assale poco prima di cominciare, ho sperimentato il mio clown e ho assorbito tante energie, tanti sorrisi, tante storie…diciamo, in termini di bilancio, che fino ad ora sono state più le entrate che le uscite! ora Nuvola dirà che ognuno di noi da tanto ad ogni turno, anche se non se ne accorge…e ha ragione! il solo fatto di esserci è importante per noi stessi, per quelli che incontriamo, per il “sogno” che abbiamo in comune… tuttavia, ora sento che è l’ora di caratterizzare il mio clown, di fissare obiettivi piccoli ma concreti ogni volta che entro in ospedale, di lavorare sul ribaltamento del pensiero negli altri…ovviamente però, prima di tutto, il ribaltamento del pensiero deve funzionare su di me… grande lavoro, bell’impresa, tanta strada da fare, tanta voglia. E devo dire che un percorso del genere lo farei con molta più fatica, o forse non lo farei proprio, se non fossi in questo gruppo clown, e di questo sono grata a tutti voi!
Ecco, questo è stato un turno di riflessione, di passaggio…nel mentre, la sala prelievi è stata leggera e senza intoppi (c’era un signore troppo carino, che accompagnava la moglie, che si è entusiasmato cosi tanto della chiacchierata con nuvola e me che mi è rivenuto a cercare poco dopo per scambiare qualche altra parola con un grandissimo sorriso – e prima era anche andato a leggere apposta il mio nome clown sul foglio del programma-!!!che bello!); la dialisi meno difficile di quel che mi aspettavo, nessuna particolare ostilità dal personale o forse ero io che mi sono imposta di non essere troppo prevenuta e il più aperta possibile! ho conosciuto Bruno e Carlo e Gino, ho rivisto Patrizia (ma non vi sembra strano vederla a riunione con noi e qualche giorno dopo sul letto della dialisi? e non vi sembra ancora più assurdo che ci sembri strano una cosa del genere?? questo a dimostrazione che forse non mi sono ancora del tutto liberata dal paradigma che ci fa identificare l’individuo sul letto di un ospedale come “malato” invece che, prima di tutto, come persona.) Tra una cosa e l’altra si è fatto proprio tardi e -colpo di scena- invece che pediatria, invadiamo il pronto soccorso! davvero tanto affollato! è stata una via di mezzo tra la sala prelievi e la dialisi, e anche lì c’era il personale che ci guardava un po’ male e quello invece che esclamava “almeno un po’ di allegria ogni tanto”…tante espressioni, tanti punti di vista, tanti umori, tanti volti, tante storie e tanti pensieri… come non essere stanchi alla fine?!? vi lascio fiduciosa e ottimistica con un “work in progress”.
Vi abbraccio tutti!
Adriana
in confidenza: Adrianella Pane e Nutella
in arte: Dott.ssa Clementina