Addio al maestro Franco Rosi
Carissimi clauni e amici, apro oggi la posta e trovo una notizia che mi rattrista molto, Franco Rosi (il maestro di golf paziente della dialisi) è morto due giorni fa, ho chiamato stamani il golf dell’Ugolino per sapere se facevamo in tempo a partecipare al funerale ma mi hanno detto che è stato celebrato ieri, che dire? E’ morto per bronchite a soli 70 anni, 70 anni vissuti egregiamente e realizzando grandi cose, viaggiando per il mondo, ispirando molte persone grazie al fatto che fosse un ottimo insegnante di golf, abbiammo giocato anche a golf insieme in ospedale con una mazza fatta coi palloncini e una palla di spugna e non scorderò mai il fatto che mi rimproverò d’aver fatto coi palloncini una mazza orribile, ma d’altra parte coi palloncini che altro si può fare? Aveva da poco perso la moglie e ne parlava con me con molta confidenza, è stata una perdita piuttosto grave per me, vorrei ricordarlo con l’articolo della federazione nazionale del golf che vi incollo qua di seguito, se qualcuno volesse fare le sue condoglianze al figlio Simone mi telefoni che gli do il suo numero di cellulare (non lo scrivo sul blog per ovvie ragioni di rispetto e privacy). Ho appena chiamato suo figlio Simone per fargli le condoglianze e mi ha ringraziato, mi ha inoltre detto che suo padre parlava di noi a casa, lui era sempre tranquillo quando faceva la dialisi ma diceva che quando c’eravamo noi stava molto meglio e si rilassava di più, questo a me fa piacere e, anche se triste per la sua scomparsa, sono convinto di aver stabilito con lui una relazione che va oltre anche alla morte e che me lo farà ricordare sempre con affetto e amicizia profonda.
Alla prossima Nuvola Addio al maestro Franco Rosi Luciana Notarnicola il Mar, 09/12/2008
Franco Rosi aveva 70 anni e ne ha trascorsi cinquanta insegnando al Circolo Golf Ugolino, dove è rimasto in campo pratica fino a giovedì scorso, quando ha dato l’ultima lezione della sua vita a Lorenzo Gagli, il più pregiato gioiello delle nuove leve forgiato dalle sue mani. E’ stato per 27 anni allenatore delle squadre nazionali azzurre, con tanti suoi giocatori che si sono distinti a livello internazionale.
Ricordiamo Baldovino e Federica Dassù, Marta Dassù, Stefano Esente, Massimiliano Secci e lo stesso Gagli, che ha guadagnato recentemente la ‘carta’ per l’European Tour. I suoi allievi solevano chiamarlo “Gesù” perché sapeva fare, a modo suo, miracoli golfistici riuscendo a cogliere il meglio da qualsiasi giocatore, sia campione che semplice amatore di circolo, addirittura sfruttandone i difetti, oltre che i pregi. Pur avendo tanta popolarità, Rosi è sempre rimasto persona semplice, legata alle sue origini, alla sua terra e alle sue tradizioni, tanto da rifiutare persino offerte economicamente vantaggiosissime pur di non lasciare l’amato Ugolino. E a ogni fine anno, nella cena sociale degli auguri, era lui a portare il Vin Santo che produceva con passione, la stessa che metteva in ogni sua attività. Quindici giorni addietro, in occasione di una festa organizzata in club house per onorare la “carta” di Lorenzo Gagli, gli era stata fatta una sorpresa dai dirigenti del circolo, che avevano voluto donargli una targa. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe stata l’ultima nella sua bacheca. La scomparsa di Rosi è una dolorosa perdita per tutto il movimento golfistico italiano che si stringe compatto attorno alla sua famiglia così dolorosamente e duramente colpita.
Alla prossima Nuvola Addio al maestro Franco Rosi Luciana Notarnicola il Mar, 09/12/2008
Franco Rosi aveva 70 anni e ne ha trascorsi cinquanta insegnando al Circolo Golf Ugolino, dove è rimasto in campo pratica fino a giovedì scorso, quando ha dato l’ultima lezione della sua vita a Lorenzo Gagli, il più pregiato gioiello delle nuove leve forgiato dalle sue mani. E’ stato per 27 anni allenatore delle squadre nazionali azzurre, con tanti suoi giocatori che si sono distinti a livello internazionale.
Ricordiamo Baldovino e Federica Dassù, Marta Dassù, Stefano Esente, Massimiliano Secci e lo stesso Gagli, che ha guadagnato recentemente la ‘carta’ per l’European Tour. I suoi allievi solevano chiamarlo “Gesù” perché sapeva fare, a modo suo, miracoli golfistici riuscendo a cogliere il meglio da qualsiasi giocatore, sia campione che semplice amatore di circolo, addirittura sfruttandone i difetti, oltre che i pregi. Pur avendo tanta popolarità, Rosi è sempre rimasto persona semplice, legata alle sue origini, alla sua terra e alle sue tradizioni, tanto da rifiutare persino offerte economicamente vantaggiosissime pur di non lasciare l’amato Ugolino. E a ogni fine anno, nella cena sociale degli auguri, era lui a portare il Vin Santo che produceva con passione, la stessa che metteva in ogni sua attività. Quindici giorni addietro, in occasione di una festa organizzata in club house per onorare la “carta” di Lorenzo Gagli, gli era stata fatta una sorpresa dai dirigenti del circolo, che avevano voluto donargli una targa. Nessuno avrebbe mai immaginato che sarebbe stata l’ultima nella sua bacheca. La scomparsa di Rosi è una dolorosa perdita per tutto il movimento golfistico italiano che si stringe compatto attorno alla sua famiglia così dolorosamente e duramente colpita.