Lo scambio di… copia
Lo “Scambio di…copia” era (prima della pandemia da COVID-19) un angolo in ospedale dove chiunque poteva liberamente prendere o lasciare dei libri, senza obbligo di restituzione. Era un luogo dove le parole, i libri, le poesie e l’amore circolavano liberi. Speriamo che questa iniziativa possa presto tornare in attività.
Noi clown-dottori, in collaborazione con la Direzione sanitaria dell’ospedale stesso, avevamo pensato e realizzato questo angolo poiché pensiamo sia giusto incentivare la lettura e lo scambio tra le persone, in un’ottica di collaborazione e aiuto reciproco.
La scultura dell’albero di libri che si trovava installata nell’angolo della sala d’aspetto della sala gessi dell’ospedale è stata realizzata da Nuvola, Stellina, Lorenzo, Nadia e Timmy; in quel punto c’era anche la scrivania per i libri e qualche fiore per decorazione. L’angolo così realizzato era visibile, bello e invitante, inoltre un cartello sopra la scrivania spiegava cosa è e come funzionava l’iniziativa.
I primi mesi l’iniziativa stentava a partire, e la maggioranza dei libri proveniva dalle librerie di noi clown-dottori aderenti al progetto. Poi piano piano le persone hanno capito, hanno iniziato a portare qualche libro, a lasciare anche qualche dedica all’interno dei libri dedicate agli sconosciuti lettori che avrebbero preso il libro. Poi ne è arrivato anche qualcuno adatto ai bambini… Prima che l’iniziativa venisse inevitabilmente interrotta dalla pandemia, quasi ogni volta trovavamo una scatola piena di libri accanto al tavolo, per cui li prendevamo e li mettevamo nell’armadietto di raccolta libri e piano piano li sistemavamo nell’angolo dello scambio di copia.
Ultimamente abbiamo anche potuto permetterci di mettere i libri divisi per argomento, in maniera da avere una scelta più ampia possibile adatta a tutti i gusti, dai libri per bambini, alle ricette di cucina, ai gialli, ai romanzi rosa, a quelli storici fino ad arrivare alla narrativa e alla poesia italiana e straniera, insomma una bella soddisfazione… e i libri non vengono solo portati, ma anche presi e letti, tanto che due volte alla settimana si doveva riempire nuovamente la scrivania.