02 agosto 2008
Ero contenta di vedere “Forma” (sarebbe una contrazione di Formaggino – n.d.F.) era tanto che non facevamo un turno insieme, lo trovo un po’ sbattuto, ma come varchiamo la soglia della pediatria.. ci accoglie Rosa, il suo sorriso ci fa svegliare, ci illumina, ci abbraccia. Chiacchieriamo un po’ con lei, un caffè, arrivano anche le altre infermiere, poi il dottore, si forma un bel capannello è stata la prima volta che ho sentito la pediatria così calda. Il reparto è abbastanza vuoto, un ragazzino simpaticissimo che corre in sedia a rotelle per l’operazione a un testicolo, una cosa da nulla ma a tredici anni… iniziano ad essere parte sacra. Saltiamo da una giovanissima mamma, che è riuscita a mettere al mondo un vitellino, lei così minuta, c’è da chiedersi che scherzi o che miracoli fa la natura. Usciamo, torniamo giù, cavalli sciolti per la sala prelievi, nel risalire incontriamo una piccola “tuffatrice” di testa, è caduta, ha battuto la testa e i genitori erano preoccupati perché aveva vomitato due volte, non sembra particolarmente sofferente tanto che a vederci non fa altro che sorriderci, si innamora del mio naso e quegli occhi vivi son tutti per noi, che sensazioni..
In dialisi troviamo un grande Franco… certo il colpo della gamba non è semplice da attutire (Franco ha subito l’amputazione di una gamba, alcuni giorni fa – n.d.F.) ma ci ha tenuti un sacco a parlare di musica, delle sue ragazze in gioventù e di tutto un po’… è stato bello perché in quell’occasione il paziente è diventato un po’ il clown nel senso che Franco è riuscito ad attrarre l’attenzione con i suoi racconti e alla fine dializzati e infermieri interagivano su ciò che lui stava raccontando… io e Forma eravamo quasi di troppo, scherzo naturalmente, forse siamo stati il mezzo per farli “uscire”. Un sacco di racconti, tanti spaccati… Forma riesce a trovare argomento di conversazione con tutti a volte è la mia invidia… grrrrrr… E’ stato un turno in famiglia, rilassato, senza tensioni, senza il mio solito pallino fisso.. e ora io che cosa porto? che cosa dono a queste persone, a volte c’è proprio la paura di non saper cosa regalare.. questa volta… relax… per me una parentesi di relax.
Panzanella
Nota di Formaggino
Hei, niente male! Adesso “M’illumino” funziona anche da centro benessere per studenti stressati! Ah… avreste dovuto vedere l’espressione soddisfatta di Panza (ovviamente parlo di Panzanella, che io chiamo per praticità semplicemente “Panza”… mentre la mia panza, la chiamo Nella) mentre le applicavo la maschera decongestionante all’aloe falsa (quella vera non possiamo permettercela) e olio di jojoba. Poi l’ho immersa in un fango dell’Ombrone misto ad alghe del Mar Morto… anzi, forse erano semplicemente alghe morte. Insomma, deve aver funzionato alla grande! Sfido che Panza mi ha trovato un po’ sbattuto, non è un lavoro leggero quello di preparare maschere e fanghi alle 8 del mattino, soprattutto dopo aver passato una notte di… fango. Infatti avevo dormito da schifo.
In quanto a Franco… eh, caro Franco… caro Franco nostro! Quanta angoscia nel mio cuore, in tutti questi giorni! Tutti questi giorni che hanno preceduto la nostra visita al turno del sabato! E qui davvero “Che cavolo gli dico? Che cavolo gli faccio?” Ma poi è bastato non farsi condizionare dai suoi (troppi) colpi di tosse… e lasciare che parlasse di quante ne ha combinate ad alcune ragazze che – a suo tempo – ebbero la ventura di entrare nel suo mirino. Che storie!
Ora vi saluto e vado a farmi un massaggio drenante con mazzuolo e scalpello del Caucaso.
Formaggino