04 Agosto 2011
Una mattina che a te sembra come tante ti alzi, piena di voglia di fare, ti dipingi un bel naso rosso sul viso e ti lanci in piazza. E’ così che descriverei la sala prelievi. Quando ci entro cerco l’approccio spiritoso, la battuta…poi però mi ritrovo seduta sul pavimento a chiaccherare con una “signora del Coumadin”. Ed è difficile cercare di convincerla che alla vita bisogna sorridere sempre, che non bisogna mai perdere la fiducia in lei, e che vale la pena viverla fino a che ci sarà ancora un ultimo respiro; è difficile perchè ho meno della metà dei suoi anni e la prospettiva di una lunga vita davanti, perchè capisco che nella sua di vita è entrata la malattia, di un figlio o una figlia forse. E lei si sente sola, anche se ha accanto suo marito da ben 55 anni, sente che al giorno d’oggi le persone sono più egoiste, chiuse nelle loro case, non c’è più la solidarietà e l’apertura verso gli altri che c’era tanti anni fa. Ha ragione, forse è proprio questa la chiave di tanti problemi che viviamo oggi, non siamo più disposti ad ascoltare e aiutare, a volte non c’è bisogno di spostare le montagne, basta fare uno sforzo minimo, di cui nemmeno ci accorgiamo, ma che per qualcun’altro può essere la salvezza. E allora oggi pomeriggio ho deciso di invitare a cena una persona che non vedo da un po’, a me certo non costa niente, ma per lui sono sicura che vuol dire tanto.
E’ strana la vita che ti fa conoscere Mario, e non puoi fare a meno di affezionarti a lui; e chissà cosa vorresti fare per sollevargli un po’ il morale ora che è ricoverato e che pensa al suo Zampa solo a casa senza di lui. Vedo tanta saggezza nei suoi occhi…
Siamo tanti e diversi al mondo, buoni, cattivi, egoisti, altruisti e la malattia colpisce tutti alla stessa maniera; ma c’è una categoria particolare di persone, quella delle ” belle anime”, come quella di Mario, che non si lascia schiacciare dalla malattia, riesce a vedere del buono anche in lei; anime che lottano con caparbietà e che in fondo sono più forti di qualsiasi malattia, anche se poi sarà lei ad averla vinta.
Si, è proprio strana la vita, esci di casa pensando che passerà solo una mattinata qualunque e ci torni portandoti dietro anni di vita che altri hanno vissuto, ma che ora sono un po’ anche tuoi, che fanno parte del tuo bagaglio di esperienze e come tali da oggi ti aiuteranno a vivere.
Sogni d’oro a tutti.
Primavera
Il turno di martedì con Primavera è slittato a giovedì per colpa mia. La sala prelievi era piena questa volta e quando me ne rendo conto vorrei davvero diventare come il nostro Nuvola, ma proprio non ci riesco e il tutto scorre parlando con una persona per volta, ma in fondo la gente ci ringrazia, a volte si commuove, scherza, smorzando un po’ d’attesa, tensione e tristezza. Forse non è andata così male e anche questo serve. Primavera è
dolcissima e rassicurante, la osservo ogni tanto, tutti le vogliono bene da subito, impossibile il contrario! Andiamo in dialisi, dove Carlo ci racconta alcune delle sue avventure, ci dice di non volersi rassegnare affatto, che il giorno prima è andato al lago a prendere il sole e che bisogna godere della vita, gustarsela a pieno, fare più esperienze possibile, senza timori. Franchino ci fa sentire un po’ di musica e tante persone ci regalano una parte delle loro vite e dei loro sguardi. Lara oggi sta meglio, ci ringrazia, ci dice che siamo proprio bravi (capito Spadino?), è tranquilla e senza dolori. Infine parliamo con Mario e usciamo entrambe commosse, che non riusciamo neanche a parlare…ma a volte non serve, come proprio Mario mi ha insegnato. In Pediatria facciamo tanti palloncini, ci sono diversi bimbi grandi, e poi Iacopo che si è ingurgitato la buona medicina della nonna(se fa bene a lei, farà bene anche a me!) e con cui giochiamo con tante spade e
bolle giganti. Grazie Spadino e grazie Primavera!
Vi saluto tutti e vi auguro una splendida estate.
Stellina