06 Settembre 2008

Pubblicato da Radic il

“Allora una donna disse:
Parlaci della Gioia e del Dolore. E lui rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
E come può essere altrimenti ?
Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.

Alcuni di voi dicono: “La gioia è più grande del dolore”, e altri dicono: “No, è più grande il dolore”.
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Giungono insieme, e se l’una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l’altro è addormentato nel vostro letto.

In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.”

Lionello oggi stava male,lo vidi che stringeva le mani a Nuvola,le lacrime luccicavano da lontano…girai gli occhi,rispettai il momento e andai avanti. Vidi gli occhi di Franco e mi misi a parlare con lui,della sua gamba,della protesi che faceva male ,del ricovero che gli faceva ancora peggio,e del suo gattino,che gli mancava tanto. Con le mani mi descriveva il disegno sulla sua criniera;”l’unico mio amore” lo chiamava più volte,mi sono chiesta se in ospedale si potessero far visitare anche gli animali!in solo 2 minuti,sembravamo vicini da tanto…
Nuvola mi chiamò,ero un po’ preoccupata ad andare vicino a Lionello,e quando lo vidi piangere mi sono vista come davanti a un bambino,come davanti a mia cugina che è stata tanto male per motivi psichiatrici ( ma non mi piace dirlo,diciamo motivi di cuore…) Ebbene,il tempo mi si è fermato dentro.
Lionello aveva solo paura,la sensazione era quella: paura di essere abbandonato…secondo voi c’è cosa più triste?
avrei pianto insieme a lui,perché ero d’accordo con lui e lo capivo,anche se in realtà poteva essere una motivazione solo sua; suo figlio non lo avrebbe mai portato in casa di riposo…Nuvola lo aveva convinto:perché avrebbe dovuto farlo ora dopo tanti anni?continuava a stringergli la mano forte e a dirgli”chiamami quando vuoi,questo è il mio numero” ;dopo questa frase gli mise il numero nel taschino e mi lasciò lì..continuai a rassicurarlo,a stringergli la mano,gli chiesi se voleva che io gli leggessi qualcosa,decisi di leggere la poesia sopra..dopo poco cambiò volto..”Grazie” disse..ebbene, erano solo parole…”devo leggerle a mia moglie,scrivimi il libro” disse..si sentiva capito,forse..cambiai discorso,gli feci ricordare un po’ di cose della sua vita..stava male perché a volte gli capitava di non ricordare niente, invece non era così, e questo lo sorprese! Pensare ad altro lo sollevò.
All’andare via, pianse un altro po’; quel famigerato abbandono di cui aveva paura, l’avrei voluto combattere.
All’uscita Nuvola mi disse che ora stava meglio e disse un’altra cosa:” a volte è solo importante avere qualcuno con cui piangere..”
Lo penso anch’io.
bacioni a tutti ! Giraffina
ps-clown in tesi e in erasmus ci mancherete!!!!!!!

Cari clauni quello di sabato è stato un turno particolare ed il report di Giraffa pare inaugurare un nuovo modo di farli, mi adeguo alle sensazioni fresche di vento sulla pelle.

VOGLIO SALIRE

Voglio salire in alto
crescere a dismisura
fino ad essere alto come un bambino

voglio avere una grande forza
una forza potente e mastodontica
enorme, come quella di un vecchio in carrozzina

voglio avere sulla bocca parole sicure
sicure, certe ed importanti
distinte, come quelle di un vecchio che biascica

voglio avere dentro un grande amore
un amore importante
diseguale, come quello di un bambino abbandonato e maltrattato

vorrei ascoltare come chi non ci vede
vorrei vedere come chi non ci sente
vorrei parlare come chi non cammina
vorrei camminare come chi non parla

poiché queste cose le voglio portare sempre con me ogni giorno
ogni giorno, e farle azioni
azioni comicamente degne di rispetto

scriverle mi sembra utile come un fucile
come un fucile in mano ad una forza di pace
ad una forza di pace col blu SOLO sopra la testa

e ora ti sarei molto grato se bruciassi questo scritto pensando perché lo stai facendo.

ADESSO, E SOLO ADESSO, PUOI MANGIARE LE SEPPIE

E TUTTO IL LORO NERO.