08 Marzo 2008

Pubblicato da Radic il

Cari clowni veniamo al report della giornata dell’08 Marzo, questo sarà un report particolare, molto lungo e pieno di cose ma d’altra parte questa volta non possiamo fare diversamente, ci sono state troppe persone che hanno partecipato, è stato un turno che io personalmente ho iniziato a preparare più di un mese fa e sono successe tante cose belle che voglio condividere con voi, e poi eravamo in tre e tirare a sorte chi di noi dovesse dire le sue impressioni non ci pareva giusto e così stavolta vi beccate tre report al prezzo di uno. Io sarò breve col mio report, farò solo i ringraziamenti e poi passerò la parola alle ragazze (Gomitolo e Pennarello). Inizio subito col ringraziare le persone che hanno permesso che tutto ciò accadesse e cioè l’Alcas (http://www.alcas.it/ ) per il suo grande sostegno ampiamente dimostrato in tutti questi mesi e uno sponsor “occasionale” e speciale, la Cooperativa di Legnaia (http://www.legnaia.it/ ) che ha gentilmente offerto ben 150 piantine di begonie in vasi da 10 cm., delle piante veramente molto belle e donate col cuore. Spiego l’antefatto, mi sono alzato un mese e mezzo fa con la voglia di fare un regalo alle signore ricoverate, alle infermiere, alle dottoresse, alla parcheggiatrice, alle ragazze del bar e alle donne che avrei incontrato a giro per l’ospedale, insomma a tutti volevo donare qualcosa per il semplice fatto di donare, per stupire le persone che oggi ai regali fatti col cuore e senza uno scopo economico dietro non sono più abituati e far capire che se ci credi c’è ancora a giro qualcuno che ti regala qualcosa solo per regalartelo, per dirti buona festa della donna o solo auguri, stai bene. Ho contattato il Dottor Tofani della Cooperativa di Legnaia ed ero un poco scettico poiché non ci conosceva affatto ma l’ho chiamato ugualmente e dall’altra parte ho subito trovato una persona molto sensibile e disponibile che mi ha detto va bene dopo soli 2 minuti, l’ho ringraziato e abbiamo fissato il giorno per prendere le piantine, sono andato il giovedì 06 marzo a prenderle e ho trovato delle ragazze molto carine ed accoglienti che mi hanno consegnato le piantine con un bel sorriso, io ho lasciato a loro 160 poesie stampate con i nostri ringraziamenti per tutte le dipendenti e poi via, carica, scarica e ricarica la macchina, il bagagliaio trasformato in un prato, arrivo all’ospedale sabato mattina alle 7.30, scarico le piante e ben 450 poesie tutte arrotolate in una settimana di lavoro “dopo cena” da me e da quella santa donna di mia moglie che non finirò mai di ringraziare per la disponibilità e la pazienza, non solo deve sopportare me ma anche aiutarmi nelle mie idee balzane, vabbè andiamo avanti, consegno le prime piantine, poi arrivano le splendide ragazze, Gomitolo e Pennarello e partiamo, quello che è successo lo racconteranno loro ma di una cosa sono certo, tutte e due sono state brave davvero, hanno fatto una faticaccia infame e hanno corso dalle 08.30 alle 12.30 per cu tanto di cappello e grazie, grazie, ma grazie davvero di cuore a tutte e due che tanto si sono sforzate e col sorriso sulle labbra, riescono sempre a stupirmi le persone di questo progetto, penso a Gomitolo che è stata anche male ma ha preparato il cestino, ha fatto le foto, ha portato le piantine , ha fatto il report, ha inviato le foto a me subito dopo il turno e non solo è moglie ma anche mamma e tante altre cose, tutto ciò è veramente commovente, grazie, grazie davvero di cuore.
Dott. Nuvola
La macchina del Dottor Nuvola si trasforma magicamente….
…….in un prato
Vai Dott.ssa Gomitolo…inizia tu….
Cari clown,il mio report comincia molto prima di sabato e precisamente il pomeriggio di venerdì quando mi metto a decorare il cestino che poi ci servirà per distribuire le poesie l’indomani all’ospedale… E’ una sensazione strana quella che mi pervade… sono successe tante cose dall’ultimo mio turno all’ospedale; soprattutto sono stata male di salute e sono stata mio malgrado tanto tempo in ospedale e ho avuto modo di riflettere molto e solo io so quanto, in quelle interminabili mattinate passate sopra un lettino con la flebo attaccata la braccio, avrei avuto bisogno di voi o meglio di qualcuno che venisse lì e semplicemente mi chiedesse come stavo… che cosa avevo e come mi sentivo… e invece niente ero solo io, i miei pensieri e quelle flebo che per altro mi facevano stare veramente male… Sono in questi momenti che ti rendi veramente conto di quello che facciamo…. e di quanto veramente siamo di aiuto per le persone… così a volte semplicemente con il nostro sorriso mentre passiamo da una camera all’altra, oppure con il nostro “Buongiorno” detto ad alta voce con il cuore… oppure più semplicemente con il nostro passare per i corridoi vestiti con i nostri buffi camici colorati…. Ed è con questo spirito e con una maggiore consapevolezza dell’importanza del nostro servizio che ho affrontato la giornata di sabato… Iniziamo subito a caricare il carrello con le piantine gentilmente offerte dalla Cooperativa di Legnaia e il cestino con le poesie di Baudelaire (splendida!!!!!!!!!!!!!!) A tutte le donne ( malate, infermiere, dottoresse, o semplicemente donne che troviamo in ospedale) doniamo la piantina con la poesia… ai maschietti doniamo solo la poesia da portare a casa e da regalare ad una donna (sia essa mamma, moglie, figlia, fidanzata, amante). Iniziamo da pediatria dove troviamo (suo malgrado) un bambino che era stato ricoverato sabato scorso… era molto triste e siamo riusciti a malapena a parlare un pò con lui speriamo che riesca a tornare a casa presto.. accanto di letto troviamo una ragazzina, Martina, di 15 anni con il femore rotto con la quale ci intratteniamo a parlare, un pò sofferente ma con accanto una mamma molto combattiva e molto presente …. Dopo continuiamo il giro delle camere donando le piantine ed un pò di serenità ed una parola di conforto per tutti… Degno di nota è il fatto che ci siamo trovati davanti ad un bambino molto problematico che era appena arrivato in ospedale e che oltre ai problemi evidenti c’era anche un discorso di lingua essendo la famiglia filippina e non parlando una parola di italiano… Nuvola comincia un approccio fatto di piccoli gesti molto semplici io e Pennarello lo guardiamo poi Pennarello prende le bolle e inizia a giocare con lui in modo molto semplice, il bambino risponde bene e comincia a giocare con le bolle con una spada fatta da Nuvola ; è un momento molto bello e toccante non è molto facile interagire con questi bambini e io da brava caciarona in un momento come questo mi sono tirata da una parte rapita dalla dolcezza del suo sguardo e mi sono limitata ad osservare. Dopo siamo andati in dialisi per il nostro giro e devo dire che il clima è sempre più disteso e dopo le mie titubanze iniziali sono sempre più contenta di andare in questo reparto …Abbiamo portato le piantine sia al personale sia ai malati e tutti non finivano di ringraziarci; tutti i malati erano di buonumore (chi più chi meno) e il clima era veramente positivo… (Volevo fare una piccola riflessione… quando sono stata all’ospedale mi sono ritrovata pressapoco nella stessa situazione delle persone della dialisi…dovevo stare tante ore su un letto ad aspettare che finissero le flebo e quante volte ho pensato a loro.. io in fin dei conti ci sono stata solo 6 giorni ma loro che ci devono stare tanti anni…. però questo mio status mi ha fatto riflettere sul nostro servizio e dopo tanto riflettere sono venuta alla conclusione che……. siamo fantastici !!!!!!!!!!!! Il nostro servizio è veramente utile e dobbiamo continuare a crederci perchè siamo veramente utili…) Dopo siamo andati al centro prelievi e abbiamo distribuito le piantine sia al personale che alle persone in attesa del prelievo e devo dire che hanno ampiamente gradito, dopo un brevissimo salto in pediatria per finire il giro delle camere e poi ci siamo diretti in direzione (scusate il giro di parole) qui abbiamo incontrato il Direttore Sanitario Dott. Gemmi che è stato veramente carino con noi; ci siamo intrattenuti con lui, abbiamo parlato, abbiamo fatto delle foto e dopo siamo tornati in ospedale e siamo andati al pronto soccorso… L’accoglienza che ci hanno fatto è stata veramente grande … erano tutti entusiasti sia gli infermieri che i dottori che i malati…anche qui abbiamo portato le piantine, le poesie, e tutta la nostra allegria… Dopo stanchi morti ci siamo riposati 5 minuti fuori dell’ospedale tirando un pò le conclusioni e le nostre impressioni.. Beh, che dire? Turno faticoso dal punto di vista fisico ma estremamente positivo, sono contenta del mio operato, del NOSTRO OPERATO, ho preso coscienza che ciò che facciamo è veramente utile e importante …. Questa cosa fantastica mi prende sempre più e ringrazio veramente Nuvola e Formaggino che hanno creduto in me e ogni giorno mi rinnovano la loro stima e il loro affetto …..un abbraccio.
Dott.ssa Gomitolo
L’arrivo all’ospedale, le piantine e il fantastico…..
…….cesto poetico di Gomitolo
E adesso la poesia data alle persone e poi…..il report della Dott.ssa Pennarello
L’ETRANGER

Qui aimes-tu le mieux, homme énigmatique, dis ? Ton père, ta mère, ta soeur ou ton frère ?
– Je n’ai ni père, ni mère, ni soeur, ni frère.
– Tes amis ?
– Vous vous servez là d’une parole dont le sens m’est restée jusqu’à ce jour inconnu.
– Ta patrie ?
– J’ignore sous quelle latitude elle est située.
– La beauté ?
– Je l’aimerais volontiers, déesse et immortelle.
– L’or ?
– Je le hais comme vous haïssez Dieu.
– Eh ! qu’aimes-tu donc, extraordinaire étranger ?

– J’aime les nuages… les nuages qui passent… là-bas… là-bas… les merveilleux nuages !

Charles Baudelaire
LO STRANIERO
“Dimmi, enigmatico uomo, chi ami di più? Tuo padre, tua madre, tua sorella o tuo fratello? Non ho né padre, né madre, né sorella, né fratello.
-I tuoi amici?
Usate una parola il cui senso mi è rimasto fino ad oggi sconosciuto.
-La patria?
-Non so sotto quale latitudine si trovi.
-La bellezza?
-L’amerei volentieri, ma dea e immortale.
-L’oro?
-Lo odio come voi odiate Dio.
-Ma allora che cosa ami, meraviglioso straniero?
-Amo le nuvole…le nuvole che passano…laggiù…le meravigliose nuvole”
Charles Baudelaire
Le piantine sono state gentilmente offerte
in occasione della festa della donna dalla
“Cooperativa di Legnaia”
Tutti i clown del progetto “M’illumino d’immenso” ringraziano di cuore

Vai Dott.ssa Pennarello concludi tu questo lungo report della giornata………..

Mi alzo nel grigio di questo sabato, e la forza per rotolare dal letto è la curiosità per le alchimie che ogni volta si creano, in fondo ogni turno è diverso, sei diverso tu e le situazioni che nascono, oggi sono con Nuvola e Gomitolo, effettivamente sei mani erano fondamentali per la grande distribuzione di150 begonie e del bidone di poesie che Nuvola aveva stampato!! I bambini in pediatria erano pochi, il reparto silenzioso, anche i neonati sembravano adattarsi al clima ovattato, mi ha fatto molto piacere riuscire a interagire con un bimbo straniero,altrimenti chiuso in sé un soldino per i suoi pensieri lucciconi per tre bolle di sapone e un saluto a mano aperta. Ci muoviamo tra Tanti sorrisi e qualche smorfia. Qualcuno non è pronto per una battuta o per accettare un regalo, purtroppo incontriamo anche la diffidenza, persone difficili da avvicinare, con loro un tentativo di ridurre le distanze ma la maggior parte sono incoraggiamenti, mi piace chi è pronto a mettersi in gioco e penso a noi come a una pausa nella routine di un turno di lavoro, di un ricovero e se lavorassi in un ospedale,vorrei avervi tra i piedi, la vostra poesia, la musica, il chiasso, i colori, un turno faticoso fisicamente : pediatria, dialisi, direzione, pronto soccorso, prelievi.. oh Nuvola!!! Ma quanto ci hai fatto correre!!!! ma piacevole, ero a mio agio, questa volta ho sentito meno il bisogno di magie e palloncini, due chiacchiere andavano bene.
Grazie
Dott.ssa Pennarello

Il direttore sanitario, la sua collaboratrice e………..

…….tre poveri pazzi (soprattutto io)

Finalmente il Dottor Gemmi può scegliere
con chi preferisce fare la fotografia


2 commenti

Panzanella · 25 Marzo 2008 alle 17:24

Complimenti a Nuvola per la faccia intelligente con cui viene sempre in foto

Silvia · 24 Marzo 2012 alle 11:16

…mi sento un pò scema…ma mi viene da dire: non ci sono parole!
Sguardi, sorrisi timidi o aperti, piccoli e grandi abbracci
una coralità di aiuto e bontà
per questi esempi (sia i malati che i Clown) vale la pena di vivere
Grazie leggere le vostre storie di ordinaria ma straordinaria ospidalità è commovente e mi fa nascere di nuovo alla vita
Silvia ex degenza breve ex pergolino

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