09 Giugno 2008
Abbiamo iniziato dalla sala prelievi dove c’era una gran folla ed io ho iniziato a fare i conti con la mia timidezza, per fortuna Nuvola, con sua spigliatezza, ha instaurato un rapporto immediato con le persone che stavano aspettando il loro turno, in particolare con una bambina di due anni che si chiamava Isabella. Dopo aver iniziato una ilare gara a chi doveva fare più esami del sangue (con conseguente premiazione) ed aver conosciuto un altro ragazzo di 12 anni (Tommaso), siamo entrati proprio dove facevano i prelievi e lì Nuvola ha brillantemente tranquillizzato Tommaso (il ragazzo di 12 anni), che nel frattempo era entrato, facendolo ridere e distogliendolo da ciò che doveva fare. Usciti ho suonato una canzone con la chitarra(benché suoni male e sia stonato), ma, appena finita, una signora che era in attesa mi ha bloccato dicendomi che la Regione invece di pagare noi clown avrebbe dovuto investire i soldi pagando un infermiere in più, allora Nuvola è intervenuto prontamente coinvolgendo anche la signora stessa che, però, non ha cambiato la sua opinione sia nei nostri confronti che in quelli delle Regione, pur avendo spiegato che da questa non ricevevamo nessuno stipendio o rimborso. Rientrati nella sala prelievi abbiamo incontrato nuovamente Isabella che aspettava,con la mamma, di farsi il prelievo, allora, visto che si è dovuta fare la puntura sia al braccio sinistro che a quello destro perché la cannula si era intasata, sono rimasto con lei per fargli un po’ di compagnia e di coraggio, allentando la tensione anche con qualche nota. Dopo ci siamo diretti nel reparto dialisi ed abbiamo lasciato la caotica sala prelievi per quella più tranquilla dei dializzati. Là sono riuscito anch’io ad instaurare un rapporto più personale con i pazienti, anche perché essendo più calma la situazione c’è più tempo per parlare. L’età è più alta che nella sala prelievi, ma non si nota affatto e lo spirito è molto vivo; infatti molti pazienti hanno il sorriso e qualcuno mi ha anche chiesto di suonargli qualcosa, naturalmente, viste le mie capacità, non sapeva a cosa andava incontro… Nuvola ha una conoscenza personale di molti dializzati e, anche in questo caso, i suoi consigli sono stati molto, molto utili. Come terzo reparto abbiamo fatto quello di pediatria, che, però, era, fortunatamente per i bambini, privo di malati ed abbiamo conosciuto Gaia, di venti mesi ma che già si preoccupava di rimettere a posto sedie, tavolini nonché una sciarpa della mamma, e tre neonati(Nota di Nuvola: i tre neonati erano ricoverati, non è che la bimba li stava mettendo a posto insieme alle sedie).
Infine, accompagnato da Nuvola, ho avuto anche l’occasione di conoscere il direttore dell’ospedale, una persona davvero piacevole.
La mattinata mi ha lasciato una gran voglia di tornare al più presto in ospedale e mi ha arricchito molto,…il dinamismo della sala prelievi, le storie e le battute del reparto dialisi, gli sguardi ed i visini dei bambini di pediatria mi hanno dato molto. Sono felice per tutto ciò che ho ricevuto, per aver seguito Nuvola e per aver provato a fare qualcosa, anche se non sono riuscito a fare niente. Il tempo è letteralmente volato e man mano che passava aumentava il me il desiderio di tornare, spero che tutti al più presto possiate fare un turno per capire quello che voglio dire. Spesso siamo di corsa e ci perdiamo quelle cose semplici che più delle altre ci fanno bene, mi sono accorto quanto sia importante per un paziente di dialisi poter fare una parola con qualcuno, il valore di distrarre dall’attesa coloro che aspettano per un prelievo, o, più semplicemente parlare con chi ha appena partorito…
Grazie ancora a Nuvola per avermi guidato ed aiutato, ed un CIAO a tutti gli altri!!!!
Latte
Nota di Nuvola: Latte dice che non ha fatto niente ma non è vero, è solo che non se n’è accorto e allora provo a ricordargli dove è stato fondamentale, primo luogo dove se non c’era lui non avremmo fatto niente è stata la sala prelievi ed il doppio prelievo ad Isabella, io ho lasciato lui e la sua chitarra con la bimba poiché vedendo quel braccio piccolo, quell’ago grande e quel sangue che non usciva potevo scegliere se restare e svenire o uscire e se non ci fosse stato lui io sarei rimasto ma poi sarei sicuramente andato in terra invece la bimba è stata con lui ed è uscita sorridente ragion per cui lui è stato bravo, la sua chitarra e la sua voce (che lui dice essere stonata) hanno fatto ridere e divertire più di una persona e non sapendo io suonare altro che il campanello e male anche quella sarebbe stata un’altra cosa che stamani non ci sarebbe stata senza lui e poi h parlato con le persone in dialisi ed ha sfidato la sua timidezza e questo è sicuramente un valore aggiunto al turno di stamani, io sono uscito contento dal turno e questo dipende molto anche da lui che anche se non lo vede ha un bell’animo da clown, dovremo far si che lui lo veda ma questo c’è ve lo assicuro, ciao alla prossima…..e poi….pensandoci bene Latte e Nuvola…..sembra il nome di un cocktail per deficienti ricchi in ferie alle Bahamas….potremmo anche brevettarlo un giorno….
E adesso vi saluto col motto della signora che era in sala prelievi stamani………………..
Contuttiisoldichevidalaregionemagariviarricchiteoclauni
sanguisughepubblichechenonsietealtrosarebbemeglio
dueinfermieriinpiulmenosaspetterebbemenoesifarebbe
primaepoicantateenonsipuonemmenoleggereunlibro
insantapaceaccidentavoi.
Con affetto
Nuvola