17 Novembre 2007
Oggi sono stata nuovamente in ospedale con Nuvola e devo ammettere che anche ‘stavolta ero emozionata, se non come la prima volta quasi!!! Quando sono arrivata diciamo che faceva assolutamente freddissimo e nel parcheggio io e Nuvola abbiamo rischiato di assiderarci nei nostri camici leggerissimi, mentre lui rimetteva tutti gli aggeggetti favolosi a posto nei due miliardi di tasche che c’ha…
Finalmente entrati in ospedale ho notato di nuovo come la gente ci accoglie con felicità… a me proprio ‘sta cosa mi piace un monte e non posso fare a meno di sorprendermene ogni volta!! Insomma, a parte questo, siamo subito saliti in pediatria dove ci hanno accolti un bambino di due anni ed il suo babbo. Questo bimbo aveva avuto ieri sera le convulsioni ed era un po’ tanto arrabbiato e timido quindi si è subito accollato al suo papà e non ci ha considerati per niente, nemmeno quando nuvola gli ha regalato un cane-palloncino viola…
Via, nulla da fare con questo piccolino entriamo in una stanza dove c’era una famigliola con un piccoletto di soli 10 giorni, la mamma e il papà. Stavano tutti bene e Nuvola ed io ci siamo fermati a chiacchierare con loro per una decina di minuti, poi via, verso la sala d’aspetto ! Qui nulla, il vuoto più totale. Abbiamo incontrato due gemellini minuscoli in una saletta con un’infermiera, abbiamo constatato che non c’era effettivamente molto da fare ed abbiamo abbandonato il reparto di pediatria, visto che non c’era effettivamente quasi niente da fare!
A questo punto per evitare di dirigerci subito in dialisi abbiamo fatto un salto al CUP dove le ragazze (e il ragazzo) al bancone ci hanno fatto un po’ di feste ma dove comunque non c’era nessuno (nessuno!!!! Che impressione, a confronto con l’altra volta quando era super pienissimo). Quindi optiamo per il centro prelievi dove c’era effettivamente un casino terribile. Un monte di gente che aspettava il suo turno prima per l’accettazione e poi per il prelievo vero e proprio ed un monte di gente che aspettava che i parenti finissero le suddette cose per potersene andare a casa. E qui Nuvola mi è quasi sembrato avesse ingranato una marcia in più… È partito a razzo ed ha intrattenuto tutti tra risate e racconti per un po’. Io invece mi sono completamente bloccata, a stare lì così al centro dell’attenzione di fronte a tutta quella gente, e non sapevo che cosa fare e che cosa dire… perciò mi sono ammutolita e mi sono limitata a seguire Nuvola silenziosamente… mi rendo conto che su questo devo lavorare un po’ perché lì per lì non avevo proprio idea di cosa potessi fare… boh, sarà che io tutte le volte che devo ricominciare un turno faccio tipo un passetto indietro rispetto a tutti i progressi fatti negli ultimi mesi e ho bisogno di sentirmi più sicura prima di ripartire. Probabilmente oggi non mi sentivo molto sicura quando siamo arrivati al centro prelievi (era presto e non avevamo fatto quasi niente in pediatria) e per acquistare sicurezza una stanza piena di 70 persone che ti guardano non è il massimo, per me… 😀
Perciò vabbè, ho scambiato due chiacchiere con quelle persone che mi rivolgevano un sorrisone (oh a me i sorrisoni mi sciolgono, che ci posso fare?? :D). Ho anche incontrato un fan di Patch Adams!!!!!!!!!!!! Grandeeeeeee! Gli ho detto che l’avevamo portato pure a Firenze e lui era tutto contento, che ganzo. Insomma, abbiamo fatto il giro di tutta la sala d’attesa e anche delle salette per i prelievi (e le infermiere sono state carinissime e contente di vederci!) e tra uno scherzo e l’altro si erano fatte le 10. quindi abbiamo deciso di spostarci in dialisi ma c’è stato…. IL FURTO DELLA VALIGETTA DI NUVOLA. Ovvero, un’infermiera aveva sequestrato la valigetta che era stata mollata nella sala e l’aveva data alle due ragazze che stanno al baracchino all’ingresso, quello subito a destra. (non so come si chiama!!) Quindi facciamo per andare via e Nuvola si accorge che la valigetta non c’è più… si da la caccia a questa valigetta (ben inteso, all’inizio credevo di sapere dove fosse ma poi sono andata a controllare e non c’era più!!!) con tutte le persone che si facevano delle grasse risate finché non abbiamo intercettato l’infermiera che aveva effettuato il “furto”. Una volta capito dove l’aveva lasciata abbiamo dovuto pagare un “salatissimo” (:P) prezzo per il riscatto: due palloncini a testa per le due infermiere lì all’ingresso, per i loro nipoti.
Riottenuta la valigia siamo andati in dialisi e, fissata la riunione per il contratto con il caporeparto, siamo finalmente entrati nella prima stanza. Devo ammettere che all’inizio ero un po’ spaventata per tutti i racconti che avevo letto, invece… appena sono entrata c’è stato un attimo solo in cui non sapevo che cosa fare, ma mi sono subito accorta che tanti vecchini mi stavano osservando (se non apertamente di sottecchi) e mi sono gettata su di uno, chiacchierando del più e del meno, di me, di cosa faccio, di lui, di come stava oggi, di che lavoro faceva, dei suoi nipoti e dei suoi figlioli. Insomma, delle questioni di tutti i giorni. E anche se guardavano la tv io mi presentavo dandogli la mano e chiedendo se davo fastidio e quando mi rispondevano di no (perché mi rispondevano di no) gli chiedevo che cosa c’era in tv ed ho avuto l’occasione di constatare che non c’era ASSOLUTAMENTE niente da vedere. Poverini, tutto quel tempo senza nulla da fare… a qualcuno ho chiesto se avevano niente da leggere ma principalmente mi hanno detto che non riuscivano a sfogliare le pagine con una mano sola e che quindi avevano rinunciato. Perciò ragionandoci mi pare che anche un approccio di questo genere (letture varie) non possa essere male, anzi (per quelli che sono interessati). Ho parlato in questo modo con quasi tutte le persone che c’erano, alternandomi a Nuvola che nel frattempo è riuscito a raccogliere diverse richieste su che cosa si può fare (ad esempio due signori hanno proposto che gli si legga il giornale, un altro delle tragedie greche, per un altro vecchino ed una signora abbiamo proposto le mille e una notte)… abbiamo così girato le tre stanze, ho incontrato un tipo che conosce la mia coinquilina (aaaah com’è piccolo il mondo, si diceva con Nuvola)… però insomma, non mi è sembrato nulla di particolarmente traumatizzante anzi, oserei dire che mi sono trovata bene! Mi sono imbambolata dieci mila volte di più al centro prelievi che lì in dialisi! In fondo se uno non si fa condizionare dal fatto che queste persone sono ferme 4 ore ogni 2 giorni su un lettino senza nulla da fare ma ci va semplicemente per far passare loro un po’ il tempo allora alla fine basta poco. Magari poi oggi sono stata fortunata io che non c’erano tantissime persone super-depresse e magari sta facendo effetto il lavoro che stiamo facendo tutti noi a lungo tempo (anzi, indubbiamente. Perché sono sicura che fosse tutta un’altra cosa quando abbiamo cominciato in questo reparto!)… però quello che ho fatto io è stato di non bloccarmi davanti alla malattia, al fatto che la gente soffriva, ma ho quasi cercato di commentarla casualmente del tipo “come va oggi, sta un po’ meglio?”. Insomma, ho cercato di vedere la gente che era lì come persone che hanno hobby, avevano-hanno un lavoro, degli interessi, ecc e su questo alla fine abbiamo chiacchierato un sacco…
Piano piano col tempo uno poi riesce a tirare fuori anche gli interessi “speciali” (come quello per le tragedie di quel tipo che non mi ricordo) e a quel punto il nostro lavoro diventa più facile perché si conoscono un po’ meglio i dializzati (? Ma si dice?) e si sa che cosa piace loro…
Ah, una nota che ho riscontrato, oggi mi sono accorta che in dialisi diverse persone ci stavano aspettando!!!!!!!!!!!!!! Belloooo. Cioè, una vecchina mi ha chiesto se ero Coccinella, che le era sembrato di leggere quel nome sul foglio appeso all’entrata, ad esempio! Poi in tanti mi hanno chiesto dov’era il pollo (pan) (ahahahahah avrei voluto vederlo! Ma non ci sono foto???) e questo è successo anche al centro prelievi diverse volte…
Aaaaah bello. Bello bello bello. Sono proprio entusiasta di far parte di questo splendido progetto e sono contentissima che ci rivedremo quasi tutti alla riunione domani!!
Un bacione grande grande,
Lucilla
Nota di Nuvola: Il fatto che Lucilla si sia bloccata ai prelievi è abbastanza normale considerando il fatto che praticamente abbiamo iniziato il lavoro davanti a 70/80 persone che non conoscevamo. Sono invece lieto che si sia trovata bene in dialisi, è un reparto al quale tengo molto, se riusciamo a stabilire buoni legami con le persone che sono più difficili da coinvolgere è un bene per loro e per tutti noi, devo dire che Lucilla è stata fenomenale (uno mi ha anche detto che la preferiva al pollo e che era più carina….come dargli torto?) a interagire con le persone, non si è fatta fermare dalla malattia e ha fatto uno splendido lavoro e tutti le sorridevano, non tutti devono essere a duemila, contano molto anche le piccole cose fatte una persona alla volta, anzi, alla fine saranno quelle che vi rimarranno più impresse e vi aiuteranno a trovare la vostra vera natura di clown, sono molto felice di aver trovato tutti voi, siete stati veramente un bel regalo dopo anni di lavoro quasi solitario e in sordina coi miei colleghi e ci date tanto, tutti voi…nessuno escluso….nemmeno il pollo”!