25 giugno 2008
Anche questo turno l’ho preso davvero a un momento dall’inizio pare che io sia il tappabuchi (state tranquilli non tutti): SADASD (che sarebbe Giulia Biadene) non poteva più e io dormo sì e no 4 ore e ci vado.Francamente in pediatria inizialmente un c’avevo punta voglia: mi pareva di esser lì a fare roba banale per persone che non ne avevano bisogno, è stato bravo Formalino a mantenere il tono quando io un ce l’avevo. Un so se mi sono spiegato: unn’è che mi pigliava male: proprio un c’avevo voglia! Non mi piaceva l’aria, l’atmosfera, c’era qualcosa di… neanche brutto, in effetti non c’era niente di particolarmente brutto, però c’era quella sensazione di… in quel reparto… di esser lì a fare cose da poco con gente che in effetti si interessava a te poco o ti considerava meno, e te che in più sei anche davvero poco interessante, cosa vera in quanto io stesso (il “te” di prima ero infatti “io”) ero poco interessato agli altri, peccato tanto mortale quanto frequente negli operatori del settore umanitario (che dovrebbe essere il supermegasettore che include tutto!!!): bisogna starci attenti!bah! io in quel momento avrei preferito proprio fare altro!cmq qualcosa di bellino è venuto fuori c’era un bambino fortissimo che ci ha visto e ha pianto. ahahah questo è forte! non che abbia pianto ma che nel momento esatto che ho suonato il primo accordo di una canzone con la chitarra quel bambino s’è chetato e ha cominciato a tenere il ritmo completamente dimentico del fatto che stava piangendo, poi s’è rigirato verso Formaggino e ha ripianto! ahahah questo, questo è forte! non che abbia ripianto ma che non appena ho cambiato canzone s’è dimenticato del pianto e giù a tenere il ritmo, un bambino esagerato. e bella e in gamba la mamma.Il bambino si chiamava Mirko ma non era ciccione – nota 1 -. La Dialisi invece è stata fenomenale, lì si può dire che avvertivo quell’energia scanzonata e interessata che mi portava agli altri, Formaggino è grasso ma non c’entra nel report, cioè non c’entra nel report proprio perché è grasso, e insomma mi son messo a parlare con la bella signora anziana.. come si chiama Forma? (non è che si chiama Forma e sto cercando spiegazioni.) – nota 2 -. Insomma quella signora mi aveva risposto alla domanda “come sta?” in maniera molto irritata dicendomi, con cinismo e per niente felice di vedermi, “BENE! sto BENE! UUUUH SI’ Si’! Mai stata meglio!”, era cioè incazzata. Io l’ultima cosa che ho fatto è stata quella di dire no no dai signora suvvia bisogna sorridere… ho anzi scherzato con lei, in maniera seria dicendo “OH, proprio una giornata coi fiocchi, eh? Mai stata meglio di così, niente da lamentarsi, vero?! Una giornata, FAVOLOSA!!!” ovviamente sardonico insomma le davo spago e cercavo di aprire il dialogo nel modo in cui lei l’aveva aperto, non so se mi sono spiegato bene però ha funzionato, e mi ha detto Mirko che è stato un vero successo perché con lei ci ho parlato veramente molto e bene, abbiamo parlato a fondo, mi ha comunicato cose che risuonano nel mio corpo come tesori e mi ha parlato di sua figlia, della morte che la attende (non della figlia, la sua) e di noi giovani, e la cosa che più è vera che io le ho detto è che quella donna mia ha dato davvero, davvero tanto. Quella donna mi è rimasta dentro la sento qui dentro di me. Sapete? Sento per lei quella cosa che si traduce con le parole “ti voglio bene!”…Dice Mirko è stato un successo perché lei di solito è scazzata e scazza tutti – nota 3 – . Poi s’è fatto i giri, s’è visto questo e quello, una si era appena ripresa da 2 settimane di malattia culminate con una grande pisciata gialla, si è consegnato gli inviti a patienti e infermiermedici, Francesco e quell’altra signora ancora (come si chiama?!?!?!?!?!) – nota 4 – mi hanno detto che saranno dei nostri domenica, adesso scrivo VOVLI VOVLI!, perché sono pazzo.Ho anche suonato la chitara in maniera affascinante mentre Formalino parlava con il sosia del Gulisano (http://www3.unifi.it/anatistol/personale/m_gulisano.html ).Siamo poi tornati in pediatria che ero carico dei bei momenti in dialisi e sono stato molto bene anche qui a dimostrazione che se uno porta qualcosa di buono dentro anzi drentro vive meglio ancho gli aNbienti che magari prima gli dicevano meno. Quivi si sta coi nani mentre gli fanno la prova allergica: ci era il bambino eccezionale di prima che gli garba la musica e la chitarache piange un pochino a fine di ogni braccio ma non appena tutti gli si fa l’applauso quello si cheta perché è stupito dall’applauso e si dimentica che piangeva quel bambino non ha coerenza con sé stesso è matto da legare ha fatto questo per ben due volte ossia il numeri dei suoi bracci che si chiamerebbero braccia quel bambino è pazzo e va rinchiuso io lo dico per voi che magari lo rivedete è un bambino pericoloso perché bellissimo stateci attenti! Poi c’era una bambina bellina bellina che si chiamava Mirko anche lei, anzi no Wurstel, anzi no Rebecca.Lei, lei era forte!
Note di Formag:
(*) L’intero testo è opera del folle ingegno di Sandrino, alias Pitoncavallo, alias Bomboloncammello e quant’altro. Io ho solo aggiunto queste note, ma non mi sono sentito in grado di togliere o aggiungere una virgola allo scritto torrentizio del BombolonPuggelli. Scusate la mia scarsa vitalità (che è comunque di pura maniera, ricercata a bella posta per poter avallare l’epiteto “Formalino”)
(1) Per chi non lo sapesse, io… mi chiamo Mirko.
(2) La signora è la nostra dolce Margherita.
(3) … a parte la nostra Rimba, che è sua omonima!
(4) Stella.
Ah… dimenticavo:
in pediatria abbiamo sfoggiato un inglese da accademia con una bellissima bambina olandese di 3 anni (di nome Lieve, che si pronuncia “Liife”) e la sua mamma, essssstremamennnnnte sorridente e divertita (forse anche dal nostro inglese…)