27 Luglio 2013
Sabato 27 finalmente il mio primo turno,tante le idee che mi ero fatta nei giorni precedenti,la paura di non essere all’altezza ma la voglia di provarci. L’impatto in sala prelievi è il momento più difficile, inizialmente sono attenta ad osservare tutto e tutti ma a parlare poco,osservo molto Nuvola che riesce a mettermi a mio agio dopo pochissimo tempo. Non c’è molta gente è l’ultimo sabato di Luglio e in molti sono già in vacanza,ci intratteniamo con una giovane ragazza in dolce attesa e con una coppia di giovani preoccupati per il periodo di crisi economica che tutti stiamo vivendo,tentiamo di far capire che la situazione è comune e superabile,proviamo a regalare speranze e sorrisi. Dopo la sala prelievi andiamo in psichiatria,Nuvola mi ha già parlato di chi andremo ad incontrare e per quanto si tratti del reparto più difficile da trattare subito percepisco il piacere che pazienti e infermieri hanno ad averci li con loro,conosco un paziente che si presenta dicendomi di essere lì per aver perso la voglia di vivere, scopro la grande passione che ha per il pianoforte da quando aveva sei anni e accenna sorrisi parlando di musica e della voglia di uscire da quel reparto per invitare tutti i clown a casa sua a sentirlo suonare. In dialisi invece in molti dormono, Nuvola presenta la nuova arrivata ai pochi pazienti svegli, conosco la paziente dagli occhi più belli del reparto e anziani che hanno tanto da raccontare e che riescono a farci divertire prendendo in giro Nuvola ed il suo strano pizzetto. Il momento più bello della giornata è quando Nuvola decide di portare il cane di un ragazzo,in attesa della mamma in visita, dentro psichiatria. Forse perché un cane completamente bianco che si chiama Black non poteva che essere portato lì. Quando si arriva di fronte alla porta del reparto Black è impaurito, comincio a pensare che non riusciremo a farlo entrare ma nel giro di qualche secondo si dirige senza esitazioni proprio da chi probabilmente ne ha davvero più bisogno, il paziente con cui si parla più difficilmente,Black gli salta addosso e comincia a fargli le feste, un momento da non poter definire a parole. Ci è bastato aver visto gli occhi degli infermieri guardarci increduli e gioiosi. Il nostro paziente sorridente che non smette di accarezzarlo. Un turno pieno, talmente intenso che a fine mi sento stanca ma non fisicamente,una stanchezza che fa stare bene..a inizio mattinata cominci ad impegnarti e a pensare a cosa dire e soprattutto a come dirlo,a fine turno ti stupisci di quanto tutto diventi sempre più naturale. Torno a casa arricchita,penso e ripenso a tutti coloro che ho incontrato in mattinata viso per viso e mi chiedo chi poter ringraziare per come sono stata e per come mi sono sentita dopo questo turno. Pronta per il prossimo e per crescere sempre di più.
Un abbraccio a tutti
Flora