28 Aprile 2017
Accompagnare un nuovo clown e’ sempre un’esperienza emozionante che ti completa ogni volta un po’ di più…
Grazie Serena ops Colorina per la tua allegria e per il tuo sorriso
Gomitolo
Buonsalve a tutti, con questo primo report vorrei cercare di esprimere tutte le emozioni che mi sono piombate addosso in poche ore (a partire dalla nottata, passata pressoché in bianco…molta ansia, non sapevo che aspettarmi, come alla fine mi sarei approcciata con i pazienti ecc ecc…). Una volta arrivata in ospedale, dopo una bellissima esperienza in autostrada per arrivarci, sono andata agli armadietti con Gomitolo per prepararci e ho cominciato a farle delle domande: lei ha subito notato i miei livelli di ansia, e mi ha subito tranquillizzata.
Ho iniziato la mia esperienza al bar, davanti ad un caffè macchiato: ho cercato di “studiare” le reazioni delle persone davanti al microfono magico di Gomitolo. Siamo poi passate in sala prelievi, non era pienissima e dopo un po’ di tentativi, seguendo Gomitolo, ci siamo imbattute in un avvenente signore abbronzato, che aveva accompagnato la moglie…non mi sono sciolta subito, ma più andavi avanti più ero consapevole del luogo e degli spazi e persone che mi circondavano. Prima di andare in dialisi, siamo passati da ortopedia e, tra le altre, c’era una nonnina che si era rotta il braccio: con lei, Gomitolo (e io, ci ho provato almeno) abbiamo cominciato a parlare, passando più volte per fare indietro tra i reparti.
Passate in dialisi, ho espresso a Gomitolo la mia paura degli aghi e lei mi ha detto che sarei potuta uscire tranquillamente…in una delle stanze, mi ha colpito molto B., un nonnino che aveva avuto una vita non proprio delle migliori: a lui, quando Gomitolo si è allontanata un attimo, ho provato a fare qualche domanda e mi ha detto che da una decina di anni lui un giorno sì uno no era in dialisi, mi ha raccontato quello che provava e sembrava piuttosto rassegnato ma allo stesso tempo una persona che ha imparato a convivere con la sua situazione (va anche all’Isola d’Elba con alcuni pazienti e infermieri, mica male!): mi si è strinto il cuore in quel momento, a vedere poi tutte quelle persone attaccate a quel macchinario gigantesco.
In psichiatria, sono stata più taciturna perché non conoscevo bene la situazione clinica dei pazienti, però ho notato gli occhi delle persone: mi sono sembrati vuoti, quasi spenti.
La mattinata comunque si è svolta bene, senza problemi, e verso le 11 e qualcosa io e Gomitolo siamo scese giù agli armadietti e ci siamo cambiate per tornare a casa.
Ringrazio Rachele, una ottima guida e una persona molto sensibile.
Al prossimo turno,
Colorina