30 Luglio 2011
Ecco il report di Stellina che inizia con delle cose che le ha detto Mario, Stellina mi ha anche scritto che non sapeva se era il caso di metterle, penso proprio che siano le cose che vanno assolutamente scritte e che è solo per queste cose che facciamo ciò che facciamo, sono d’accordo con Mario e ringrazio Stellina per averci riportato queste frasi, adesso Stellina è al mare, fai una buona vacanza, un abbraccio speciale a te che sei così straordinariamente semplice da saper tirare fuori queste cose dalle persone, mi sa che sono io che dovrei imparare da te e non il contrario, un giorno ci prendiamo un turno insieme e tu mi farai da tutor….a settembre o a ottobre…promesso…io sto ancora impazzendo per riuscire a portare il mare a Carlo in dialisi…ma ce la farò…poi vi racconto, concludo con una esperienza fatta stamani mattina prima del turno e che se non fossi clauno dentro invece di andare al turno sarei tornato a letto…l’esperienza contraria di Mario praticamente…stavo portando fuori Humphrey (il mio cagnolone pazzo) è passato un signore ottantenne in bici e Humphrey ha abbaiato (odia le biciclette)…il signore mi ha urlato…ammazzalo…alché gli ho chiesto se riteneva di essere normale a fare discorsi del genere e lui ha continuato a blaterare cose inconsulte…poi ha parcheggiato la bicicletta ed è entrato nel suo orto…mentre io gli ripetevo che dovrebbe vergognarsi…poi è andato a fare l’orto…ecco mi sono detto..ma uno che arriva a ottanta anni e che fa l’orto…ossia si occupa delle piante..probabilmente però non come esseri viventi…e pensa che un cane che abbaia vada ammazzato ma che cosa ha compreso profondamente della vita?…ecco perché un bambino che muore di tumore a sei o dieci anni e che cambia la sua vita prima di andarsene ha molto più valore di ottanta ani di vita spesi così..per questo a volte morire può avere un senso profondo e non è triste,…in fondo non conta a quanti anni si muore ma cosa si lascia…prego dentro di me per questo triste ottantenne sperando che capiti l’occasione di spiegargli qualcosa prima o poi o che trovi davvero il senso…magari sbarbando una patata o cogliendo una zucchina…che gli ortaggi abbiano pietà della sua triste anima
Vi abbraccio
Nuvola
Sai, io sarei una persona scorbutica, poco espansiva. Soprattutto lo ero dieci anni fa. Poi è venuto tutto…la malattia, la sofferenza… è morta mia moglie, te l’ho ho mai raccontato? In poco tempo se n’è andata e mi sono ammalato anch’io. Ho sofferto tanto. Prima non ero di quelli affettuosi con i propri figli, per esempio non ho mai abbracciato mio figlio, non gli avevo mai detto ti voglio bene o dato un bacio senza motivo. Da quando mi sono
ammalato, invece, è cambiato tutto e ho imparato a dirgli ti voglio bene e abbracciarlo: io, che ero scorbutico e lui che, come me, aveva difficoltà ad aprirsi e manifestare i propri sentimenti. Poi ci pensi che ero cacciatore e che ora quando vedo gli uccellini sul davanzale mi commuovo? Gli lascio anche le briciole! Porca miseria, come si cambia… Solo ora l’ho capito, la sofferenza è un dono…e non pensavo certo di poter mai dire una cosa così.
Mario
Questa è solo una parte di quello che Mario mi ha detto in questi due turni
ravvicinati. Ve l’ho scritto, perché so che a lui fa piacere, ma so anche che queste parole possono insegnarci tanto. Non è vero che la malattia non ci cambia e non deve cambiarci. Ci cambia, e tanto. Ma a volte, ci apre nuove prospettive, nuovi punti di vista. Un po’ un ribaltamento del pensiero, come abbiamo tentato di fare ad alcune riunioni. Una cosa
altrettanto straordinaria, è il fatto che lui si trovi bene con tutti noi, che ci dica che con tutti noi riesce ad aprirsi e parlare c’è qualcosa di bello che ci unisce. Si tratta di umanità e della sua ricerca, come dicevamo con Spadino. Per il resto, ho fatto due bei turni. L’ultimo sabato di luglio con Spadino è passato con una strana sintonia, lui è una bellissima persona con tanto da dire e da trasmettere. E’ stato due ore, fermo, in silenzio, tenendo Lara della dialisi per mano. Ho conosciuto Carlo, che mi ha stupita con la sua vita avventurosa e piena. Riesco, per la prima volta, ad avvicinarmi a quel signore che urla sempre, non ricordo il nome, e che non vuole mai parlare con nessuno, mi parla un po’ della sua vita, ma ci ripensa, mi dice che si deve parlare del presente e del
futuro…mi stupisco, non sembra affatto una persona che si arrabbia col mondo perché vuole morire. In pediatria abbiamo fatto dei bei giochi, con bolle e palloncini, mentre la sala prelievi era piuttosto deserta. Il turno si è concluso con una bella colazione a mezzogiorno inoltrato.
Stellina
Ciao ragazzi!!!! Rieccomi qua, questo è il primo turno che faccio senza Nuvola….e devo dire che è stato un turno bellissimo, breve ma molto intenso e profondo, con Stellina mi sono trovato meravigliosamente bene, è una ragazza con un gran cuore e molto profonda e mi ci sono trovato subito a mio agio….Grande Stellina!!! Il turno, dicevo che è stato più breve delle altre volte in quanto la sala prelievi era completamente vuota, c’erano soltanto 2 persone, abbiamo scambiato 2 battute e siamo andata diretti in pediatria, dove anche qui c’era solo un bambino albanese di 7 anni ricoverato per vascolite, era di una vivacità
indescrivibile, stellina lo ha fatto giocare con i palloncini e io scambiavo battute con la mamma, che mi diceva che il problema è tenerlo fermo a casa, si, peché i medici gli hanno detto che se vuole guarire più in fretta deve stare più tranquillo possibile, così ci siamo congedati anche per non farlo agitare troppo ,siamo andati a scambiare 2 battute con le mamme dei neonati. Praticamente quando si è finito la pediatria erano appena le 9,30, e questo, a ripensarci è stato un bene, perché ci siamo potuti concentrare tutto sulla dialisi, qui siamo andati nella prima camera dove ho trovato Franchino in forma smagliante, l’ultima volta l’avevo trovato peggio, naturalmente mi ha raccontato tutti i suoi anedDoti, mi ha raccontato che la notte siccome non dorme, allora non vuol far dormire nemmeno la moglie, gli mette pirulini nel naso nelle orecchie pur di non farla dormire…è un arnese…poi mi ha raccontato tutta la storia come si sono conosciuti con sua moglie, è sempre un piacere dialogare con franchino, poi vado nel letto di fronte ,da Maria, è un spettacolo quella donna!!! sempre sorridente… nonostante che vive in un istituto e da quello che ho capito non ha più parenti..stretti, poi ci dirigiamo nella stanza accanto dove troviamo il grande Marione!!! Che a detta sua e dell’infermieri sta molto meglio e questo mi ha riempito di gioia e ancora di più mi ha dato gioia vedere l’amore che ci metteva Stellina nel dialogare con Mario, poi mi giro di spalle e vedo una signora straziata dalla disperazione che piangeva a dirotto, allora lascio Stellina e Mario e vado subito da quella signora, si chiama Nara, praticamente mi ha detto l’infermiere che è da 1 mese che fa la dialisi, ma non c’è venuta sempre perché la rifiutava e piangeva perché ha dei dolori allucinanti alle ossa, io le ho parlato e c’e’ stato anche un momento che sono riuscito a farla sorridere ma è durato mezzo secondo, continuava a piangere, allora le ho preso la mano e l’ho accarezzata, praticamente gli accarezzavo la mano senza parlare, sperando che si addormentasse, sono stato quasi 2 ore ad accarezzargli la mano e il risultato si è visto, non si è addormentata ma si è completamente calmata e non ha più pianto. Alla fine vado a raggiungere Stellina che stava parlando con Carlo che ha fatto una vita avventurosa, di punto in bianco è partito dall’Italia per andare a mettere su un’attività di pesca, la sua grande passione….sono le 12 stanno staccando i macchinari e andiamo via, siamo stati in dialisi quasi 3 ore ma ne valeva veramente la pena. Per concludere in bellezza, siamo andati al bar e ci siamo mangiati 1 pasta a testa e un cappuccio io e un succo di frutta Stellina ,ci siamo scambiati le nostre impressioni sul turno, e parlato un po’ della nostra vita…Anche questa è stata una mattina straordinaria.. … un abbraccio a tutti
Spadino