Bilancio 1993-2011 e bilancio progetto “M’illumino d’immenso” dal 2007 in poi

Pubblicato da Radic il

Carissimi clauni e amici, è un poco di tempo che sto riflettendo su dove stiamo andando e cosa stiamo costruendo, diciamo una specie di bilancio della mia vita da clauno, quest’anno ho raggiunto la maggiore età da clauno raggiungendo i 18 anni di attività, non consecutiva fisicamente ma di cuore e mente di sicuro, la prima volta che sono entrato in ospedale a cercare di rasserenare me stesso e gli altri attraverso l’accettazione delle mie malattie e di quelle di chi incontravo e a trovarci un senso più ampio era il 1993. Da allora sono cambiate un sacco di cose e il bilancio mi pare positivo, fino al 2007 abbiamo tirato la carretta io, Mirko, Patrizia e anche Timmy che si è aggiunta nel 2002. Nel 2007 poi è nato “M’illumino d’immenso” e precisamente il 2 Luglio io e Sandro abbiamo fatto il primo turno in ospedale. Dal Gennaio 2008 si è aggiunta l’Alcas come sponsor e da là siamo partiti, a Gennaio 2008 abbiamo realizzato un evento bello al SIGEP di Rimini (salone internazionale della gelateria e pasticceria) realizzando uno spazio con tantissimi clauni, hanno partecipato quell’anno più di 18 persone che si sono alternate sui 5 giorni con arrivi e partenze continue, tanta gioia e uno stand grande e allegro grazie anche alla grande disponibilità dell’Alcas che ci ha permesso di fare ciò che reputavamo giusto. Abbiamo poi realizzato ancora il Sigep nel 2011 e anche il Festival del gelato nel 2010 con uno stand-laboratorio dedicato ai bambini che riguardava i loro prodotti in PLA (materiale realizzato con l’amido di mais e totalmente biodegradabile). Abbiamo aperto e prestato servizio continuativo in pediatria, sala prelievi e dialisi realizzando oltre 420 turni in questi anni, ognuno coperto da due clauni per un totale di almeno 3400 ore totali di lavoro attivo, alle quelli vanno aggiunte almeno 360 ore di riunioni passate a ridere, imparare e confrontarsi su come portare amore e pace a giro, abbiamo lavorato su dolore, gioia e morte in tutti questi anni, qualche volta avendo la gioia di vedere le persone guarire, altre di aiutarli a fare il passo più importante della loro vita, ossia la morte, cercando di accompagnarle con dolcezza, gioia e delicatezza verso il passo che terrorizza tutti noi da sempre, io da quando faccio questo lavoro devo dire che ne ho sempre meno paura e sempre maggiore curiosità, e in questo percorso così bello e difficile abbiamo coinvolto almeno 70/80 persone in questi anni nei vari turni e ancora nuove persone stanno arrivando e hanno addosso la gioia e l’entusiasmo del fare dei primi giorni che è vivo solo grazie a tutti voi, la maggioranza di quelli che hanno lavorato con noi hanno tra i 20 e i 28 anni molti dei quali studiano medicina, chirurgia e infermieristica e saranno i nostri medici ed infermieri di domani che hanno trovato il coraggio e la voglia di approfondire il rapporto umano tra medico e paziente, ed è significativo che molti giovani arrivino, abbiamo la grande possibilità di vedere negli occhi costantemente il futuro e di capire dove possiamo andare e cosa possiamo sperare, questo fa vivere attivamente ogni giorno anche quelli più anziani come me che molte volte mi trovo a dialogare con ragazzi e ragazze che potrebbero essere davvero i miei figli, quando mi fermo a pensare a questo inizio a sentire gli acciacchi e a sentirmi vecchio…poi rifletto e capisco che la mia vita mi ha fatto un dono straordinario a mettermi accanto tante belle persone.
A fine 2009 siamo passati da Associazione ad Onlus, un passo per certi versi complicato, discusso e difficile per tutti noi ma che rende a M’illumino d’immenso un grande servigio, quello di avere un riconoscimento un poco più ufficiale dell’impegno poiché Onlus significa organizzazione non lucrativa di utilità sociale e noi siamo di utilità sociale e questo è sempre stato il nostro scopo principale. Abbiamo inoltre collaborato in questi anni con diverse realtà che sembrano totalmente diverse da quello che facciamo, ma noi pensiamo che collaborare sia fondamentale per realizzare un cambiamento vero in questa società che da sempre afferma la superiorità delle proprie idee nei confronti di quelle degli altri, quando invece basterebbe solo fermarsi a riflettere e capiremmo di essere tutti ospiti del mondo e che potremmo davvero fare di più ogni giorno, per cui abbiamo prestato dei soldi alla MAG (che si occupa di microcredito), abbiamo provato ad aiutare un paio di persone in difficoltà gravi, abbiamo partecipato a delle manifestazioni con realtà varie, abbiamo collaborato con i vivai Belfiore che fanno un gran bel lavoro etico sulle piante da frutto e non solo, abbiamo stabilito legami di amicizia sia dentro che fuori dall’ospedale, abbiamo realizzato diverse visite a domicilio da alcuni nostri pazienti della dialisi, da qualcuno siamo riusciti anche a realizzare un paio di feste estive con i loro amici e la loro famiglia, abbiamo dialogato con tante persone che lavorano in ospedale, proponendo questionari, lettere aperte e dialoghi sinceri e basati sul “Cuore a cuore”. In occasioni e ricorrenze particolari come il Natale e la festa della donna abbiamo realizzato in questi anni più di 2000 regali, ognuno dei quali incartato a mano da noi tutti e accompagnato da frasi e poesie ogni volta. Abbiamo avuto il grande piacere di trovare ditte che hanno appoggiato il nostro progetto regalandoci i suddetti regali e non solo, ditte come Alcas, Happy mais, Cooperativa di Legnaia, la casa editrice Nuovi Equilibri. Parlando poi di soldi e di ditte merita una menzione speciale a mio avviso il fatto che in questi anni siamo riusciti a vivere e a fare tutto questo restando il più etici possibile, rifiutando sempre i soldi da parte di ditte non in linea con il nostro pensiero, ditte come MC Donald’s, Dole, o semplici ditte locali che realizzano però cose che noi non apprezziamo, un esempio su tutti le pellicce animali, abbiamo avuto il coraggio di smontare tutte le nostre cose e lasciare una manifestazione di raccolta fondi poiché avevano legato il nostro nome a una ditta che produceva pellicce senza avvisarci, pensando che il nostro codice deontologico fosse un semplice “Modo di dire” e così abbiamo smontato a due ore dalla serata di gala…che secondo noi avrebbe dovuto essere “serata di galera”, a volte non è stato facile e a volte la rabbia ti attanaglia ma poi guardo negli occhi tutti voi e sento di avere dalla mia parte una grande cosa da proteggere e incoraggiare nella maniera giusta. A metà 2010 poi abbiamo percepito che era giunto il momento di “allargare” l’idea del clown e passare così da “clown terapia” a “Clowncare” e così abbiamo realizzato alcune opere per l’ospedale nel quale lavoriamo, abbiamo iniziato con una scultura costruendo un albero di libri da mettere nel luogo dove abbiamo realizzato lo “Scambio di copia”, ossia il libero e gratuito scambio di libri fra le persone che frequentano l’ospedale, questa iniziativa da qualche mese sta dando ottimi frutti, inizialmente i libri li abbiamo messi noi, adesso ne arrivano tanti davvero e ogni turno ne trovo qualcuno nuovo. Abbiamo poi realizzato un pannello-scultura dedicato alla sala prelievi dal titolo “Festina lente”, ossia affrettati lentamente, per far sì che le persone vedendolo possano capire che correre e essere sempre di fretta non è utile alla salute, per questo lo abbiamo messo proprio nel luogo dell’ospedale dove la gente è sempre di corsa. Abbiamo contribuito a piantare delle rose e delle begonie all’ingresso dell’ospedale in grandi e belle fioriere e portato dei nuovi portacenere affinché le persone non buttino le cicche per terra sporcando tutto. Abbiamo poi realizzato e organizzato la manifestazione “Ospedalindo” (ossia la pulizia esterna di tutti i giardini e vialetti dell’ospedale) rimuovendo tanti rifiuti misti e molti ingombranti per far sì che l’ospedale sia sempre più accogliente per tutti noi. Per quello che riguarda la stampa, in tutti questi anni, pur essendo un piccolo progetto, abbiamo avuto almeno 28 articoli che parlano del nostro progetto e delle nostre idee. A mio avviso il bilancio è molto positivo e spero di poter trovare le forze, il sostegno economico e la gioia negli occhi di tanti giovani per poter continuare ancora molti anni.
Ho e abbiamo tante idee ancora da realizzare tutti insieme e davvero desideriamo che l’ospedale diventi un luogo dove le persone vanno davvero a curarsi, intendendo come parte della cura il giardino, la pulizia, l’educazione, il rispetto da parte di tutti i medici e gli infermieri per chi soffre e la gioia negli occhi di chi, varcando quella soglia, abbia davvero la sensazione di iniziare un percorso e non di doverlo interrompere, un luogo di cura per tutti, noi clauni, medici, infermieri, pazienti, dirigenti, addetti alle pulizie e chiunque si avvicini a questa realtà.

Per concludere vi lascio con una frase del Mahatma Ghandhi, la grande anima…

Dovete fare la cosa giusta, può non essere in vostro potere e può essere che nel vostro tempo non vediate alcun frutto. Ma ciò non significa che dovete smettere di fare la cosa giusta. Non si può mai sapere quali risultati produrranno le proprie azioni. Ma se non fate niente non ci sarà alcun risultato.”
Mohandas Karamchand Gandhi

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