Principi caratterizzanti
Entrare in Clowncare – M’Illumino d’immenso
La prima cosa da fare è contattarci, dopodiché ci possiamo incontrare e fare due chiacchiere davanti a un caffè. Successivamente sarete invitati a partecipare a una delle nostre riunioni, per rendervi conto meglio di cosa fa il gruppo e per conoscere direttamente le persone.
Occorre solo la vostra volontà per far parte di M’Illumino e partecipare alle nostre riunioni mensili, ma per poter entrare nei reparti è necessario prima diventare soci. Compilando la scheda d’iscrizione e con il tesseramento e il pagamento annuale della quota associativa di 20€, sarete infatti coperti dall’assicurazione, senza la quale non potrete invece lavorare in ospedale.
M’illumino ci tiene molto a sottolineare che in un certo senso nessuno di noi è un “volontario”, bensì un “lavoratore”: non nel senso formale di questa parola, ma in virtù del rispetto che ciascuno di noi merita e dell’impegno e della passione che dobbiamo mettere in questa attività!
Perché non ci definiamo volontari
Il motivo per cui si insiste tanto sull’argomento è dovuto al fatto che esiste purtroppo uno sfruttamento dei volontari da parte di molte associazioni di volontariato.
Vogliamo spiegare questa cosa, che nessuno dice, con la massima chiarezza, trasparenza ed “irriverenza” (quell’irriverenza pacifica che tanto ci piace).
Funziona così: quando entri in una nuova associazione di volontariato, magari di clownterapia, spesso ti trovi di fronte a una situazione in cui praticamente ti dicono:
“Vuoi fare il clown? Allora intanto inizia a fare un corso a pagamento dove ti viene insegnato come fare e poi vai a lavorare gratis per noi!”
A noi invece piace fare così:
“Vuoi fare il clown? Allora intanto vieni a conoscere il gruppo, poi segnati ad un turno e senza fare corsi o provini vieni in ospedale insieme ad un tutor, che cercherà di fare il possibile per farti sentire tranquillo e a tuo agio, ti spiegherà come funziona e ti farà entrare nel progetto dolcemente e… gratuitamente! Anzi, siccome il tuo impegno per noi ha un valore e ci piace proprio che tu abbia deciso di sperimentare il tuo amore, ti riconosciamo anche un piccolo rimborso spese per permetterti di acquistare un bel naso rosso che a te piace e degli oggetti per il tuo corredo clown che ti rendano felice e contento!”.
È così che ci piace fare, perché siamo profondamente convinti che sperimentare l’amore non debba essere una cosa che qualcuno “debba potersi permettere” o che qualcuno “non sia in grado di fare”: tutti noi abbiamo qualcosa da dare e qualcosa da ricevere, e chi sceglie di realizzare un sogno deve necessariamente avere la possibilità di poterlo fare senza impedimenti burocratici, economici o di “selezione personale appropriato”, come se fossimo una multinazionale del sorriso!
Ecco il primo motivo per cui noi di M’Illumino non ci consideriamo “volontari”: non perché non lo siamo nel senso formale del termine, o perché dei volontari non ne abbiamo lo spirito, ma perché non vogliamo assecondare un “sistema” che va continuamente a sfruttare il lavoro di persone meravigliose quali sono i volontari.
Il secondo motivo poi è il rischio che definirci volontari ci possa liberare dalle “responsabilità”, ossia che di fronte ad un errore si possa così reagire:
“Sono un volontario, che cosa vi aspettate da me? Mica è il mio lavoro!”
In M’illumino invece miriamo molto a responsabilizzare chi lavora con noi, poiché lavorare con la sofferenza, la malattia e anche la morte non è una cosa sempre facile e scontata, ed è bene che ognuno di noi individualmente si senta pienamente responsabile di ciò che dice o che fa in maniera da sviluppare attenzione, umanità e rispetto profondo per le situazioni che di volta in volta si troverà ad affrontare.
Perché offriamo un rimborso spese
Per ogni turno fatto si ha il diritto di ricevere un piccolo rimborso spese (quello che serve cioè a coprire le piccole spese per la benzina usata per recarsi in ospedale, un naso rosso, un pacco di palloncini…).
Qualcuno potrebbe obiettare che a lui piacerebbe di più non ricevere nemmeno il rimborso delle spese, infatti molti nel gruppo apprezzano moltissimo il volontariato proprio per il suo spirito di dare gratuitamente, ma a noi quello che ci sembra fondamentale è che nessuno qua sfrutti il lavoro di nessuno e che ognuno sia considerato degno di rispetto come tutti gli altri; insomma M’illumino è una sintesi fra le due visioni, quella del volontariato e quella del rimborso spese.
Chi comanda M’illumino? C’è un capo?
No, non c’è un capo inteso come colui che decide, comanda e dispone. Si può dire che M’illumino abbia dei responsabili che necessariamente gli dedicano più tempo, questo poiché un progetto del genere per andare avanti deve avere qualcuno che se ne occupi in maniera più cospicua e con un impegno maggiore, ma tutte le decisioni importanti sono prese di comune accordo, e discutendo molto insieme sul metodo giusto di procedere di volta in volta.
Essendo una Onlus, c’è un Consiglio ed esiste il Presidente, il Vice-Presidente, ecc., ma nessuno di noi ha mire di potere sugli altri e tutti controllano attentamente che questo non avvenga con lo stesso amore col quale si educa un figlio, ossia gli si permette anche di sbagliare a volte, ma poi con amore lo si corregge e lo si indirizza dalla parte giusta.
Ecco a noi piace correggerci in questa maniera, come se ognuno di noi fosse figlio e genitore di ogni altro membro del gruppo, aiutandoci nelle difficoltà e gioendo delle cose belle.
Il metodo del consenso
M’illumino sta sperimentando il metodo del consenso, il gruppo decide infatti di fare una certa cosa solo quando TUTTI i membri del gruppo si trovano d’accordo sul farla. In caso contrario, ci si mette a parlare e ciascuno esprime i propri dubbi fino a che non si trova una sintesi comune, oppure fino a quando qualcuno non cambia idea accordandosi con quella degli altri. In questo modo non si crea una minoranza astiosa ed insoddisfatta e tutti sono infine contenti.
La riunione mensile
Una Domenica al mese ci ritroviamo tutti insieme dalle 9 del mattino al pomeriggio per discutere delle cose del gruppo e per stare insieme.
La sede di questi incontri è stata per tanto tempo la sala conferenze dell’Ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri (FI), fino a quando non è arrivata la pandemia; oggi le riunioni le facciamo all’aperto. Per noi il ritrovo mensile è un momento importante per mantenere unito il gruppo e prendere tutte le decisioni comuni, per incontrare i nuovi membri e stare insieme una volta al mese. Durante le riunioni poi ognuno porta qualcosa da mangiare o da bere e pranziamo condividendo le cose, in modo da sentirci amici e stare insieme.