21° Raduno Cri du chat (2017)
Non vedo modo migliore di descrivere questi 2 giorni della nostra presenza al 21° Raduno Nazionale ABC per le famiglie dei bambini Cri du Chat, che non usare le parole di Pippo, Filippo Baccarin Pippo, che ci ha accompagnato in questo abbraccio faticoso ma ricco di emozioni assieme ai clown di M’illumino d’Immenso, a Cuori a Colori di Padova ed agli amici clown di Sorrisi Volontari di Ponsacco. Perché a noi piace “fare rete” non pensando di essere gli unici e i più bravi, ma condividere in un abbraccio le esperienze rafforzandoci vicendevolmente.
Pippo dove eri quando stavi buttato sul tappeto con Elide? Già dove ero? Forse ero riuscito per un momento ad entrare nel suo mondo. Voglio iniziare con questa bella domanda di Barbara per raccontare questo nostro giorno e mezzo al raduno dell’ABC a San Casciano. Partenza alla mattina presto di venerdì. Silvia e Barbara mi stanno già aspettando al parcheggio di fronte a casa mia. Non nevica più, ma le strade fanno un po’ paura, si spera che l’autostrada sia un pochino migliore, in effetti fino a Bologna quasi tutto ok, tranne quelle scritte luminose che trovi, uscita obbligatoria ad ogni svincolo, ma non ci si arrende e piano piano si va avanti fino a che trovi l’autostrada bloccata, per fortuna verso Ancona, noi direzione Firenze. Fino alla variante tutto bene, poi ecco la neve che comincia a cadere, si incrociano le dita e con calma dopo vari rallentamenti, per fortuna mai fermi alle 9.45 siamo sul posto. Ci attende una giornata e mezza di piena condivisione con famiglie per molti sfortunate, forse anche è vero, ma l’amore che riescono a creare all’interno é una cosa a dire poco invidiabile. All’entrata di questa enorme villa, gli onori di casa ce li da Pasticca, un amico con la A maiuscola, dentro, già circondata da ragazzini, Caramella, i suoi abbracci sono di quelli che ti lasciano senza fiato, quelli che ti fanno sentire al sicuro in qualsiasi posto tu ti trovi. Nella sala a fianco, Gomitolo, lo si capisce da come escono i bambini, con dei disegni sulle braccia e sul viso che sembrano fatti da un vero artista. Il tempo di salutarci che già ti senti investito da questa energia speciale. Sul tappeto, seduti, ci sono Elide Samuele Spreafico Nicola, sul divano Antonio Maria Riccardo, sulla culla la piccola mascotte del raduno, 7 mesi, Timmy che in sola mezz’ora ha sfinito quasi tutti con il suo gioco della moto e della macchina. Tu con il kazoo a fare il rumore del motore mentre lui ti spinge facendo finta di farti salire, quanta strada fatta assieme!!! Conosciamo anche Caterina, 16 anni, sorella di Maria, vederla con che amore la segue ti fa accapponare la pelle. In 10 parole ti spiega la malattia e come ci si deve comportare con loro. Ci spiega che amano fare le capriole, servono per fargli prendere l’equilibrio, molti di loro non camminano, per ora riescono a gattonare, chi con le ginocchia chi con il sedere, e qui Samuele è un vero campione, nessuno riesce a stargli dietro, ha una velocità strabiliante. Poi c’è Alice, 8 anni, sorella di Antonio, lui sorretto riesce anche a stare in piedi e a fare qualche passo, un sorriso sincero uno sguardo profondo. Di Alice racconterò un pochino alla fine, mi farebbe scendere subito una lacrima, e scrivere così non sarebbe facile. La giornata trascorre anche veloce, e mi accorgo che il tempo lo sto trascorrendo quasi tutto con Elide, ma si sa, se ti vuoi avvicinare, devi stare con loro diverso tempo, devi conquistare la loro fiducia, e questo mi sta aiutando parecchio. Interagisco moltissimo con lei, ormai riesco a fare anche gli stessi movimenti al tal punto che steso sul tappeto, me la ritrovo sopra il mio viso che cerca di darmi un bacio, credo di non avere nemmeno respirato in quel momento per paura di farla allontanare. Vedo anche Silvia e Barbara immerse in questo nostro mondo, perché la dentro sei in un’altra dimensione. Alice è sempre vicina a noi, non ci lascia un istante, tra le magie di Pasticca, i laboratori di Gomitolo le coccole di Silvia Barbara Caramella e le mie, lei ci fa un disegno su un grande foglio dove ci ritrae perfettamente con gli stessi colori che abbiamo addosso. Arriva la sera e tutti assieme si va a mangiare nel ristorante sotto la villa, una meravigliosa condivisione dove chiudendo gli occhi riesco addirittura a sentire i respiri delle persone da quanto ci sono entrato dentro. Sono, anzi siamo stanchissimi, dalle 7 della mattina che siamo partiti alle 22 della sera che abbiamo terminato la cena, non ci siamo fermati un attimo. Ci si saluta e ci si da appuntamento alla mattina successiva. Si dorme a casa di Pasticca, credo non ci siamo dati nemmeno la buonanotte, perché finito di fare la doccia stavamo già dormendo. La notte trascorre veloce, sveglia alle 7.30 una colazione veloce e via di nuovo per essere la alle 9 dove altri clown devono arrivare, ed è per questo che noi decidiamo di rimanere solo fino dopo pranzo. Ci si abbraccia con Red Onda Topa Birra Coco e dopo la vecchiaia non mi aiuta a ricordare tutti i nomi. Questa mattina Alice è una delle prime a venire a darci il bentornati, mi si avvicina e vuole subito venirmi in braccio. È una bambina dolcissima educata, lo si legge negli occhi l’aria che a volte respira a casa sua, a 8 anni si dovrebbe avere solo il pensiero di giocare……. Mi sto affezionando un po’ troppo a lei come ad Elide. Trascorro un paio di ore sul tappeto con Elide, e sempre di più riesco ad interagire con lei, sono sicuro che oggi mi riconosce ancora meglio, riesco a farle battere le mani e a farle fare un sacco di capriole. Adoro lo sguardo di Silvia e di Barbara verso di loro, come riescono a comunicare. Tra una magia e una suonata di pianoforte di Pasticca, una fiaba animata di Birra, si va a pranzo, di nuovo tutti insieme, l’aria però è diversa, abbiamo detto che noi abbiamo deciso di partire subito dopo pranzo, Alice lo deve aver sentito, perché il suo stato d’animo cambia in un attimo. Gli occhi, quegli occhi profondi, si riempiono di lacrime a tale punto che la facciamo mangiare nella nostra tavola scambiando le mie ginocchia con quelle di Silvia per farla sedere. Nella sua mano conserva stretto come un portafortuna, la sfera di vetro che per magia ho trasformato da una bolla di sapone. Terminato di mangiare si ritorna su per i saluti, il tempo di abbracciare tutti e darsi appuntamento per novembre. Prima di partire attacco al collo di Alice il mio naso rosso un bacio sulla fronte e con gli occhi rossi si sale in macchina e si ritorna. Credo di aver risposto dove ero quando stavo su quel tappeto.
…… Viva la vita….
Pippo (ass. Cuori a colori)
Ps. Da Sasso Marconi a Bologna incolonnati dietro i spargisale per neve, ma si rientra carichi di vita!!!! Un grazie alle mie compagne di avventura Silvia e Barbara