Palestina 2018: i report del dott. Pan e della dott.ssa Gomitolo
Report del dott. Pan
E’ il terzo anno che supero un anno interminabile, per l’attesa,
che in un secondo sembra passato in 5 minuti.
E quindi cambiano gli aerei, i compagni di viaggio, le sensazioni…ma non la
meta.
Ed eccoci che torniamo in Palestina.
Tra qualche lacrima e dei lunghi abbracci salutiamo chi ci aspetterà a casa e
Pan e Gomitolo partono per il loro viaggio.
Quest’anno la partenza è da Milano.
Tra scali, attese e grandi chiacchier…dormite in aereo arriviamo a Tel Aviv.
Controlli ok ed ecco che ci aspetta il nostro taxi. Sù in auto e via…verso il
Campo di Aida.
Quest’anno sarà diverso, quest’anno vivremo esperienze anche fuori Gaza.
Ma ecco che dopo un’oretta arriviamo al Campo. Li ad aspettarci Valentina e
Belal. La gioia di rivedersi è tanta. La voglia di iniziare.
Facciamo un giro per il Campo…la storie che ci racconta Belal son un mix tra
il fantasy e l’assurdo…concentrato in un’ unica parola che è …reale! Sono
reali! Reali son i nomi dei bambini uccisi, reali sono i fori nei muri, reale è
la carenza d’acqua…il tutto per mano di una nuvola nera che si muove su
questo popolo resistente.
Ma andiamo in asilo…una piccola porta magica all’interno di Aida. Una porta
nascosta nei tanti disegni che ricoprono le mura del Campo. Una porta che
racchiude sorrisi, gioia e occhi che ti osservano mentre da un luuuungo
palloncino esce un cane, sorrisi che si allargano quando vedono i loro volti
colorati dal pennello di Gomitolo. Un fiume di bambini entra ed esce
dall’asilo…quella lingua che non diventa più un problema…parliamo con loro:
con lo sguardo, con i gesti…con Valentina e Belal che traducono 🙂
Il giorno seguente è nuovamente un fiume in piena di bambini. Oggi però ci
vengono loro a chiamare a casa…apro gli occhi ed eccoli tutti li in cucina
con Gomitolo che non si è trattenuta ed ha iniziato subito a farli
giocare…TUTTI ALL’ASILO!
Anche oggi non sappiamo bene quanti bambini entrano ed escono
dall’asilo…arrivano da fuori il campo. Sono ovunque. Ci rincorriamo, ridiamo,
Salah diventa un assistente stupendo per crear un grande arcobaleno
palloncinoso da attaccar nell’asilo. Gomitolo ormai è circondata da bambini e
bambine che la osservano a bocca aperta per i capolavori che regala ai loro
volti.
La giornata finisce…camminiamo per il Campo. La cosa bella è veder spuntar da
dietro le finestre piccoli Spider Man, Farfalle, Principesse apparte grazie al
tocco di Gomitolo.
Il tempo cambia…piove. Il muro davanti a noi…una nuvola nera.
Ci sediamo a far due chiacchiere e visitiamo il Museo di Bansky. Un viaggio
nella storia della Palestina. Un colpo dritto al cuore, un cazzotto in bocca. I
bombardamenti, le lotte, l’occupazione, i volti…i morti.
Sembra che siano passati mesi…eppure son appena due giorni.
Oggi, accompagnati da Big Belal, andiamo verso il villaggio di Al-Tuwani,
villaggio sulle colline al sud di Hebron.
Li ad aspettarci troviamo i ragazzi di “Operazione Colomba”. Insieme ci
incamminiamo verso il piazzale della scuola…i bambini spuntano da dentro le
case…uno, due, dieci, venti… non capisco bene quanti sono, ad un tratto sono
dentro il mio naso rosso così tanto che non sento più niente, sono in una bolla
di sapone gigante…io e loro, i loro sorrisi, il loro stupore…il giorno più
bello della loro vita…così gridano.
Cerco Gomitolo che è li…seduta con i suoi pennelli. La delicatezza, lo
sguardo e la cura materna di Gomitolo verso quei bimbi si percepisce…quasi si
tocca.
Le ore passano come secondi ed è già l’ora di andare via. Li osservo da dietro
il vetro del piccolo bus che ci ha accompagnato. Li guardo e penso alla loro
vita, al loro quotidiano svegliarsi e star attenti mentre vanno a scuola di non
prender una pietra in testa lanciata da un …… israeliano.
Pietra se gli va bene…
Un bimbo prima di venir via mi tira la maglia e mi indica una collina..poi mi
riguarda e mi fa il verso del fucile con le mani.
Torniamo ad Aida e salutiamo i nostri amici, salutiamo chi ci ha ospitato come
fratelli in casa loro…salutiamo e ci dirigiamo verso Ramallah…poi
Gerusalemme. Giriamo per la città vecchia.
Passano i giorni..fortunatamente infiniti…andiamo a trovar Silvia. Li con i
suoi bambini…quei volti che non si riescono a spiegare. I colori di Gomitolo
si riposano su di loro…i palloncini impazziti che
giocano con loro…è tutto una grande magia!
Ora a nanna…domani Gaza
La mattina ci alziamo di buon ora e con Gomitolo ci dirigiamo verso Erez.
Quel muro, quel corridoio, quei fucili, quella prigione a cielo
aperto…quell’ingiustizia.
Ma in tutto questo i miei amici, quella sensazione di ritorno a casa…ecco
Yousef, ci abbracciamo e andiamo verso casa.
Quelle strada che sembrano strade fatte ogni giorno, i bambini, i
sorrisi, la voglia di vivere di Gaza…
L’adrenalina dentro è altra nell’attesa di riveder Amal, Alà , Murad, Mohie..tutti.
Sono felice…con noi quest’anno anche Valentina…sono strafelice.
I giorni scorrono tra gli interventi all’Ospedale di Al Rantisi e la scuola di
circo, tra splendide serate insieme a Yousef, Amal e Valentina e le
passeggiate nella città vecchia. Giorni accompagnati dalla voce dei Muezzin, il
profumo del caffè…i ronzio dei droni…gli F16 che maledettamente prendono il
volo.
Conosciamo Yo Rap…un ragazzo di vent’anni che ci racconta di sé attraverso
canzoni rap old school improvvisate sul momento.
Ci parla di lui, dei suoi sogni, delle sue paure…di quanto è ingiusto morire
a vent’anni…di quando l’abitazione accanto alla sua è stata rasa al
suolo…ci parla delle sue paure…il tutto con uno splendido sorriso e la
voglia di sdrammatizzare che ti destabilizza. Ci salutiamo…solo fisicamente
per ora.
Non mi son fatto mancar nulla quest’anno e quindi per viver al meglio
l’ospedale il mercoledì sera decido di prendermi pure un bel virus intestinale
e finisco in ospedale il giovedì…dopo una notte passata in bagno…a pensare!
🙂
Per fortuna che il dottore mi accoglie cantando ITALIANO di Toto Cutugno…ora
si.
Due flebo e come nuovo…
Ma come ogni anno arriva sempre quel maledetto giorno…quello dei saluti.
Quello dove ti senti come un uccellino che può dannatamente volare oltre quel
muro e guardandosi indietro…ogni volta…ogni dannata volta si domanda
perché?! Perchè dev’esser così?
Abbraccio Amal, Yousef…i ragazzi..con la promessa che il nuovo anno ci
rivedremo. Inshallah!
Gli ultimi giorni son quelli della fase ovattata…sono quelli dove ti rendi
conto che devi lasciar quel luogo magico. Sono quegli ultimi istanti dove i
mille controlli, l’arroganza di uno stato occupante di
fa tornar in Italia con un nodo alla gola..con la voglia di urlare.
Ma consapevole che mai e poi mai potrai dimenticarti di loro…consapevole che
tornerai, perché a casa..si torna sempre.
ah..quasi dimenticavo….NON CHIAMATELA GUERRA!
Pan
Report dott.ssa Gomitolo
Ho accarezzato visi modellati dalla violenza, ho passato il mio pennello
colorato su sorrisi spenti, su lacrime amare, su guance sfregiate dalle
bombe…
Ho modellato palloncini per mani mutilate, per braccia sporche di fango, per
teste deformate dalla fatica e dalla violenza…
Ho visto nascere sorrisi da bocche lacerate, da denti mancanti…
Ho accarezzato capelli sporchi, radi, scompigliati dal vento…
Ho ascoltato storie di vita, di morte, di speranza, di resistenza…
Ho sentito, nel buio della notte, così come nello splendore del giorno, rumori
sinistri, rumori di morte, rumori laceranti…
Ho visto macerie, povertà, fori nelle pareti, sudore, fatica,
rassegnazione, dignità…
Ho stringo mani sporche, dure, callose…
Ho abbracciato donne rassegnate, sconfitte, piegate sotto il peso dei loro
anni…
Sono invecchiata di 10 anni in 10 gg…
Ho vissuto con il piede sull’acceleratore non preoccupandomi del dopo ma
vivendo il presente….
Ho regalato bolle, marionette, abbracci, sorrisi, pacche sulle spalle,
incoraggiamenti…
Mi sono fatta attraversare i capelli da un vento caldo portatore di
novità …
Mi sono goduta tutto il viaggio come se fossero i miei ultimi giorni di vita…
Ho cercato di non mollare portandomi un po’ più avanti e spingendo i miei
limiti … non mi sono arresa e sono andata un po più in là… dove magari la
fatica ti ripaga di tutti gli sforzi fatti…
Ho sfidato me stessa in tante situazioni non pensando al dopo ma vivendo l’oggi…
E ora???
Ora Gomitolo, nuda davanti allo specchio della sua vita, cerca, per
terra, di rimettere insieme i cocci… cerca di dare un senso profondo a questo
folle viaggio che rappresenta un punto di svolta nella sua vita…
Non ho la presunzione di considerarmi arrivata… sto semplicemente percorrendo
il cammino della vita, di questa vita che ho deciso di dedicare agli altri con
un sorriso e un naso rosso….
Un passo dopo l’altro perdendo, a tratti, l’equilibrio…
Gomitolo